Roma, danneggia la fontana a Campo De’ Fiori, poi insulta e aggredisce i poliziotti con una bottiglia

Fontana piazza farnese

Contenuti dell'articolo

“Correte, un uomo sta danneggiando la fontana in piazza Farnese“. La segnalazione è arrivata ieri mattina, intorno alle 7:00, al NUE 112. E sul posto, nel giorno della Festa della Repubblica, è accorsa una pattuglia della polizia.

Gli agenti hanno trovato un uomo, un 50enne francese, con un coccio di bottiglia in mano e l’aria alterata, a pochi passi dalla famosa Campo de’ Fiori, una delle più note piazze di Roma.

Escandescenze di prima mattina

Ma, alla vista dei poliziotti, il 50enne ha iniziato a dare in escandescenze. Ha iniziato a brandire il coccio della bottiglia, con quale precedentemente aveva rotto un nasone della fontana. Poi ha iniziato a minacciare i poliziotti, facendo opposizione alla loro richiesta di documenti e provando ad aggredirli.

Gli agenti hanno quindi dovuto “placcarlo” e arrestarlo, con l’accusa di danneggiamento ai beni culturali, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. Per l’uomo questa mattina si svolgerà il processo per direttissima.

Per la fontana, invece, resta una “ferita”, l’ennesima fatta ai monumenti romani da vandali, “turisti” e ubriachi.

Le fontane gemelle di Piazza Farnese

Le fontane di Piazza Farnese, davanti al maestoso Palazzo Farnese, oggi sede dell’ambasciata francese, sono due, in granito grigio. La prima delle due vasche monumentali fu fatta trasportare qui da papa Paolo III Farnese nella prima metà del Cinquecento. Il bacino, decorato con anelli ornamentali e teste di leone scolpite, arrivava dalle Terme di Caracalla e fu inizialmente collocato in piazza San Marco, prima di trovare la sua nuova dimora davanti alla residenza della potente famiglia Farnese. All’epoca, però, la zona non era raggiunta da acquedotti, quindi la funzione della vasca era puramente estetica: diventò un punto di osservazione privilegiato durante feste popolari, giostre e tornei nobiliari.

Qualche decennio più tardi, nel pieno del potere familiare, il cardinale Alessandro Farnese ordinò il trasferimento di una seconda vasca simile, anche questa proveniente da piazza San Marco. Fu lui a dare alla piazza l’aspetto attuale, posizionando le due fontane come le vediamo oggi.

L’arrivo dell’acqua e la trasformazione in fontane barocche

Solo nel Seicento, con il ripristino dell’antico acquedotto Traiano – ricostruito come Acquedotto dell’Acqua Paola – le vasche iniziarono a ricevere l’acqua necessaria per essere trasformate in vere fontane. Nel 1626, secondo un disegno attribuito a Girolamo Rainaldi, furono collocate in vasche più ampie in travertino, poggiate su un gradino, e dotate di un elegante balaustro centrale che sorregge un piccolo catino. Da lì parte uno zampillo sormontato dal giglio, simbolo araldico dei Farnese.

L’acqua scende attraverso quattro mascheroni scolpiti, si riversa nelle vasche romane originali e poi nei bacini più bassi. Un gioco d’acqua barocco che ha resistito ai secoli, mantenendo inalterato il fascino scenografico voluto dalla famiglia che ha plasmato quest’area.

Fontane gemelle, ma non identiche

Osservando da vicino le due fontane di Piazza Farnese, si scopre che non sono perfettamente identiche. Quella sul lato nord, più vicina alla chiesa di Santa Brigida, è leggermente più piccola e mostra interventi di restauro evidenti nelle decorazioni leonine. L’altra, invece, sembra aver mantenuto la lavorazione originaria romana, senza tracce significative di modifiche.

Oggi, le due fontane di granito di Piazza Farnese non sono solo elementi ornamentali, ma testimonianze vive della stratificazione storica e artistica della capitale, esempi perfetti di come l’archeologia romana e l’estetica rinascimentale si siano incontrate per creare uno dei luoghi più affascinanti di Roma.