Roma, degrado a Don Bosco, la denuncia del Comitato di Quartiere: “Condomini trasformati in discariche”

Roma, degrado nei condomini di Don Bosco

Cresce la preoccupazione nel quartiere Don Bosco, a Roma, dove nelle ultime settimane numerosi residenti hanno contattato il Comitato di Quartiere CdQ Don Bosco – VII Municipio per denunciare un grave stato di degrado all’interno di diversi condomini. Le segnalazioni raccontano una realtà drammatica: palazzi trasformati in vere e proprie discariche, appartamenti invasi dalla sporcizia, topi, blatte e una situazione igienico-sanitaria precaria.

Secondo quanto riportato dal Comitato, alcuni edifici residenziali sarebbero stati destinati all’emergenza abitativa e ad operazioni di integrazione etnica, ma il risultato sarebbe un abbandono totale da parte delle istituzioni, con effetti devastanti sulla qualità della vita degli abitanti. “Se si parla di integrazione, allora questa deve essere reale, completa e sostenibile – si legge nel post pubblicato su Facebook – non si può lasciare la cittadinanza ad affrontare da sola problemi così gravi”.

Le segnalazioni dei cittadini

I toni del messaggio sono duri e accusatori: “Il Comune dov’è?”, scrive il Comitato. Le immagini che abbiamo ricevuto da alcuni testimoni mostrano bambini in passeggino e famiglie che si muovono in cortili con numerosi sacchi.

Roma, condomini di Don Bosco degrado

Secondo le testimonianze raccolte, alcuni condomini avrebbero cominciato ad eseguire delle disinfestazioni da soli. “Rimaste totalmente inevase le segnalazioni al Comune e agli assistenti sociali”, raccontano via messaggio alcuni residenti alla redazione de Il Nuovo 7 Colli.

Il CdQ Don Bosco afferma con forza che non resterà in silenzio di fronte a questa emergenza: “I cittadini onesti vanno tutelati, così come i bambini, che hanno diritto a una vera infanzia e adolescenza, non a questa marginalizzazione”.

Roma, condomini di Don Bosco immondizia

Il messaggio si chiude con un appello chiaro: “Non possiamo più tollerare l’assenza totale delle istituzioni” scrive il Comitato.

L’auspicio è che questa denuncia non venga letta come un’accusa, ma come un’occasione per aprire un confronto pubblico, onesto e risolutivo, capace di restituire significato e concretezza al concetto stesso di “integrazione”.

In un contesto complesso come quello descritto, è fondamentale non semplificare, né generalizzare. Per questo, chiunque sia in possesso di informazioni, dati o testimonianze utili ad approfondire e comprendere meglio la situazione è invitato a condividerle.

Solo attraverso una narrazione corale, basata su fatti verificabili e responsabilità condivise, è possibile fare vera informazione e contribuire a soluzioni reali.