Roma, dipendente di Poste (poi licenziato) ruba 12mila euro al clochard cieco: “Mi fidavo di lui”

Ufficio postale Roma

Aveva risparmiato euro dopo euro, raccogliendo sussidi, piccoli aiuti e qualche gesto di solidarietà. Un clochard romano, con gravi problemi alla vista, aveva messo da parte, nel corso degli anni, oltre 12mila euro. Soldi custoditi con fiducia in un libretto postale lasciato all’ufficio, come gli avevano consigliato. Ma quel libretto, depositato in un ufficio postale di Roma, si è trasformato in un bancomat personale per chi, ogni giorno, sedeva dall’altra parte dello sportello: A. S., allora dipendente di Poste Italiane, che oggi si ritrova con una condanna a 3 anni per peculatoaccesso abusivo a sistema informatico e sostituzione di persona.

Firme false e prelievi seriali

Secondo il giudice, l’ex dipendente avrebbe agito in modo sistematico. In meno di tre mesi, tra il 26 giugno e il 5 settembre 2022, avrebbe effettuato sei prelievi per un totale di 12.400 eurofalsificando la firma del titolare del libretto. La vittima, ignara e fiduciosa, non aveva mai prelevato più di 100 euro per volta. Per il tribunale, l’ex postino avrebbe approfittato delle sue condizioni di fragilità, inducendo in errore perfino il direttore dell’ufficio postale.

La denuncia del senzatetto

Tutto è venuto a galla il 18 ottobre 2022, quando il clochard si è accorto che sul conto non c’era più nulla. A quel punto ha sporto denuncia. Gli accertamenti interni di Poste e le indagini della magistratura hanno ricostruito le operazioni sospette, evidenziando anche tentativi di dissimulazione degli importi e atteggiamenti insoliti dell’imputato, che in almeno due occasioni avrebbe accompagnato personalmente la vittima allo sportello, cosa mai vista con altri clienti.

Dal canto suo l’ex dipendente ha negato ogni responsabilità. Ha raccontato che i soldi sarebbero stati richiesti da un “uomo non identificato” per l’acquisto di una roulotte, circostanza mai confermata. Nel frattempo, è stato licenziato il 17 gennaio 2023 e ha già presentato ricorso in appello.

Poste Italiane: “Dipendente licenziato, siamo parte lesa”

In una nota, Poste Italiane si è detta parte lesa, sottolineando di aver collaborato fin da subito con le autorità e di aver attivato indagini interne tempestive per individuare e segnalare le anomalie.