Roma, discarica abusiva a Monte Sacro: mille metri di rifiuti tossici a cielo aperto

Una discarica abusiva piena di rifiuti pericolosi nel cuore di Monte Sacro, a Roma. È quanto hanno scoperto gli agenti del Nucleo Ambiente e Decoro (N.A.D.) della Polizia Locale di Roma Capitale, che hanno sequestrato un’area di circa mille metri quadrati, trasformata illegalmente in un sito di stoccaggio a cielo aperto. Denunciato un imprenditore italiano di 60 anni, titolare di una società di traslochi, accusato di gravi reati ambientali.
L’uomo avrebbe gestito per mesi, secondo le indagini, un traffico illegale di rifiuti speciali e pericolosi: elettrodomestici fuori uso, pneumatici, mobili dismessi, rottami metallici, calcinacci e resti di impianti idraulici. Tutto abbandonato senza alcuna protezione, direttamente sul terreno, con rischio di contaminazione del suolo e pericolo d’incendi.

Profitti illeciti dalla discarica abusiva
Il materiale veniva trasportato con i veicoli aziendali, senza alcuna autorizzazione: i mezzi non erano iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali. Un reato su cui ora si concentra l’attenzione degli inquirenti. L’imprenditore, durante i controlli, non ha fornito alcun documento sulla tracciabilità dei rifiuti, come previsto dalla legge. Un dettaglio che ha aggravato la sua posizione.
Secondo quanto emerso, la gestione illecita avrebbe permesso all’uomo di abbattere i costi, evitando le spese legate al corretto smaltimento dei rifiuti e alle autorizzazioni ambientali. In più, avrebbe ricavato denaro dalla vendita dei materiali metallici, riutilizzabili sul mercato. Risultato? Servizi a basso costo, ma ottenuti in modo irregolare, creando concorrenza sleale verso le aziende in regola.
Denunciato il responsabile, sequestrata l’area
I reati contestati sono pesanti: raccolta, trasporto, stoccaggio e trattamento abusivo di rifiuti pericolosi e non, in concorso con altri individui ancora da identificare. E poi la realizzazione di un vero e proprio deposito illegale a cielo aperto, senza alcuna tutela per l’ambiente o la salute pubblica.
La Polizia Locale ha sequestrato l’intera area, insieme a tutti i rifiuti. Le indagini non sono concluse: sono in corso accertamenti su altri soggetti coinvolti a vario titolo nell’attività illecita.