Roma, distributore “stupefacente” alla Romanina: smantellata piazza di spaccio

Roma, distributore “stupefacente” alla Romanina

Niente giri complicati, niente depositi nascosti, niente panetti travestiti. Alla Romanina, lo spaccio a Roma ha mostrato il suo lato più semplice e sfacciato: la vendita avveniva direttamente presso un distributore di benzina.

Gli agenti sono intervenuti mentre era in corso una cessione e, nel giro di pochi minuti, hanno trovato 30 dosi già pronte, confezionate con la stessa cura di un prodotto da banco. Uno scambio pulito, rapido, studiato per non far perdere tempo a nessuno.

È qui, più che altrove, che emerge la logica dello spaccio “di strada”: pochi fronzoli, alta velocità, clienti che passano, comprano, ripartono. Una modalità che non ha bisogno di grandi quantità per essere pericolosa: basta la regolarità, la normalità con cui si insinua nella vita quotidiana.

San Giovanni: crack e cocaina nelle vie del quartiere

Diversa ma altrettanto significativa è la situazione a San Giovanni, dove altri agenti della Polizia di Stato hanno recuperato numerose dosi di crack e cocaina durante un controllo mirato. Qui lo scambio non è avvenuto in un luogo di passaggio come un distributore, ma in contesti dove la presenza del microspaccio è costante e più radicata.

Una rete più ampia

Le operazioni alla Romanina e a San Giovanni non sono isolate, ma parte di una serie di interventi che, nelle ultime settimane, hanno riportato oltre trenta arresti in diversi quartieri della Capitale.

Gli agenti della Polizia di Stato hanno infatti colpito anche Spinaceto, Monteverde e il quartiere Nomentano. Tre casi che mostrano l’altra faccia dello spaccio a Roma: quella più organizzata, capace di muovere quantità importanti e di mascherare la droga con creatività criminale.

Romanina e San Giovanni, invece, raccontano la strada. Lo scambio che avviene davanti a tutti. La piazza che si regge sulla normalità del quotidiano.