Roma, dopo 40 anni chiude lo storico negozio di dischi, cd e strumenti musicali: “Ucciso dalle vendite online”

Roma, dopo quattro decenni di storia, Effettosuono, il celebre negozio di dischi, CD e strumenti musicali nel cuore della capitale, chiude definitivamente i battenti. Fondato nel 1982, era molto più di un semplice punto vendita: rappresentava un luogo d’incontro per musicisti e appassionati, un rifugio per chi viveva la musica come una passione o una professione. Le sue pareti custodivano sogni, aspirazioni e innumerevoli momenti di crescita culturale.
Roma, addio a Effettosuono, dopo 40 anni di attività
Negli anni ’80 e ’90, Effettosuono era un centro nevralgico per la musica a Roma. Tra vinili, CD e strumenti di amplificazione, il negozio riforniva sia i clienti al dettaglio sia importanti istituzioni come Valtur, SIAE e Vaticano. Era un punto di riferimento per chi cercava tutto ciò che riguardava il suono, dalla vendita di dischi agli accessori per strumenti musicali.

La crisi del settore e l’ascesa del digitale
Come molti altri negozi di musica, Effettosuono ha affrontato trasformazioni epocali. L’avvento del digitale ha dato la prima scossa al settore, con il download – legale e pirata – che ha drasticamente ridotto la vendita di CD e vinili. A seguire, l’e-commerce ha portato un’ulteriore rivoluzione. Colossi come Amazon, con la loro gamma infinita di prodotti e prezzi competitivi, hanno reso impossibile per i negozi fisici competere sul mercato.
Effettosuono ha tentato di adattarsi. Negli anni, il negozio ha diversificato la sua offerta, puntando sugli strumenti musicali, sui servizi di manutenzione e sull’accordatura. Quando i vinili sono tornati di moda, il negozio ha provato a cavalcare l’onda, ma la competizione con la grande distribuzione ha reso insostenibile mantenere una vasta gamma di prodotti in magazzino. L’esperienza unica di provare uno strumento o ascoltare una traccia in un’apposita cabina non è riuscita a controbilanciare il peso crescente dei costi.
Un cambiamento culturale ed economico
Oltre alle sfide economiche, Effettosuono ha dovuto fare i conti con un cambiamento culturale. Le nuove generazioni, abituate a comprare con un clic e a restituire con facilità, sembrano dare meno valore all’esperienza tattile di provare uno strumento o sfogliare dischi e vinili. L’emozione di entrare in un negozio di musica per scoprire nuovi suoni sta lasciando spazio alla comodità dello shopping online.
Nonostante i numerosi tentativi di adattarsi, il peso combinato della concorrenza digitale, dei costi di gestione sempre più alti e delle tasse ha portato Effettosuono alla resa. “Guardavamo il prezzo online e cercavamo di adeguarci, ma era impossibile coprire le spese”, spiega la storia del negozio.
La fine di un’era
La chiusura di Effettosuono segna la fine di un’era per la scena musicale romana. Questo negozio storico non era solo un punto vendita, ma un pilastro della comunità musicale locale, collaborando anche con scuole di musica e ospitando eventi come lo “Spinaceto Rock”. Tuttavia, nemmeno l’entusiasmo e la solidarietà del quartiere, espressi attraverso messaggi di supporto e offerte di aiuto economico, sono riusciti a evitare la chiusura.
La vicenda di Effettosuono è l’emblema di una trasformazione profonda che ha investito il commercio al dettaglio, in particolare quello legato alla cultura. La musica, un tempo simbolo di aggregazione e condivisione, sembra ora vittima delle logiche del mercato globale e della digitalizzazione. E con la scomparsa di luoghi come Effettosuono, si perde anche un pezzo di storia e identità culturale della città.