Roma, dopo il doppio incendio il Liceo Gullace risorge dalle ceneri, ma con più di un milione di mutuo

Roma guarda avanti con speranza per il Liceo Scientifico e delle Scienze Umane “Teresa Gullace Tallotta”. La Città Metropolitana ha inaugurato ieri 15 ottobre il restauro completo dell’edificio in cui si trova la sede principale dell’edificio scolastico e pre-annunciato l’avvio dei lavori per il recupero anche della succursale colpita, di recente, da due incendi presumibilmente dolosi. All’inaugurazione era presente il consigliere metropolitano Daniele Parrucci, delegato all’Edilizia Scolastica, il mini sindaco del VII Municipio, Francesco Laddaga e tanti altri politici.
In particolare, le figure di spicco istituzionale, tra cui Parrucci e Laddaga, hanno spiegato urbi et orbi, anche via social e sui canali istituzionali, l’importanza di questi lavori e si sono sperticati, a più riprese, nel ringraziare il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, per il sostegno. Tutto molto importante, tranne il fatto che nessuno di costoro ha spiegato che per eseguire i nuovi lavori in succursale verrà accesso un nuovo – ennesimo – mutuo da circa 1,1 milioni di euro. La Città Metropolitana di Roma ha pubblicato difatti nei giorni scorsi i dettagli del cantiere, svelando investimenti importanti: l’intervento complessivo ammonta a circa 1,5 milioni di euro, che verranno coperti anche tramite mutuo, come anzidetto.

La rinascita del Liceo Gullace di Roma un istituto simbolo
Il liceo Gullace è una delle principali scuole del Municipio VII, un punto di riferimento per studenti e famiglie. I due incendi, avvenuti il 16 e il 18 ottobre 2024, hanno reso l’edificio della succursale inagibile, costringendo gli studenti a trasferirsi temporaneamente in quattro plessi provvisori. Le immagini dei danni sono state drammatiche: locali bruciati, solai compromessi, impianti elettrici distrutti.

Perchè Roma non spiega la situazione debitoria?
Nonostante il clima di entusiasmo per la riapertura, e il nuovo cantiere in vista, emerge di nuovo un punto delicato: il finanziamento tramite mutuo. La scelta di ricorrere a un prestito di oltre un milione di euro, avrebbe meritato maggiore visibilità durante la cerimonia ufficiale. Per permettere a cittadini e famiglie di comprendere pienamente l’impegno economico necessario per la rinascita dell’istituto.
Parliamo di una questione di trasparenza e responsabilità verso la collettività. Del resto, non è esattamente questo – responsabilità e chiarezza – quello che ognuno di noi chiederebbe al proprio capo condomino per lavori su beni comuni? Per i politici non vale forse questo principio?
Inoltre la scelta – per quanto tecnicamente giustificata – riaccende il dibattito sulla gestione finanziaria “a debito” della Capitale. Ogni cantiere, ogni manutenzione, ogni opera di messa a norma sembra ormai passare dal canale dell’indebitamento. Un modello che garantisce interventi immediati, ma rimanda il conto alle generazioni future. Per le opere molto grandi (strade, ponti, teatri, centri sportivi, etc, come per quelle più piccole.

Un altro tassello nel mosaico del debito di Roma
Il via libera al nuovo progetto – per quanto giusto e necessario – rappresenta, comunque, un piccolo, ma emblematico capitolo della politica finanziaria dell’attuale amministrazione: una città che continua a costruire, ma sempre a credito.
E se da un lato Gualtieri e evidentemente anche i suoi delegati in Città Metropolitana rivendichino la capacità di “ sbloccare i cantieri e modernizzare Roma”, dall’altro la sua figura di sindaco, nonché contestualmente di commissario per il rientro dal debito pari a circa mezzo miliardo di euro, resta schiacciata dal paradosso.
Per rientrare dal debito, Roma continua a fare debiti? È questa la linea politica di Gualtieri? Debiti per l’ordinaria amministrazione, debiti per la straordinaria amministrazione e debiti anche per gli imprevisti, come l’incendio doppio che ha colpito il Liceo Gullace?
Cosa c’è da augurarsi per il futuro? Più trasparenza e chiarezza, da parte degli amministratori pubblici capitolini e metropolitani, in merito ai soldi con cui vengono finanziati tutti i cantieri pubblici. Senza alcuna esclusione.