Roma, dopo la retata in centro il “gioco” delle tre carte si sposta sull’autostrada Roma–Napoli

Roma, la denuncia di Welcome to Favelas

Contenuti dell'articolo

Dopo la maxi-retata nel cuore di Roma, il “gioco” delle tre carte — antica truffa da marciapiede mascherata da passatempo popolare — cambia scena. Non più piazze e vicoli del centro storico, ma piazzali autostradali, a caccia di automobilisti distratti. L’ultima segnalazione arriva dall’area di servizio di Teano, sull’autostrada Roma–Napoli. Il video-denuncia, pubblicato dal portale online Welcome to Favelas, mostra con chiarezza una scena che molti credevano ormai relegata ai vicoli di via delle Muratte o ai marciapiedi di via dei Fori Imperiali: un gruppo di uomini, attorno a un banchetto improvvisato, muove le carte con destrezza mentre alcuni automobilisti osservano incuriositi. Un gesto rapido, un finto colpo di fortuna, e poi l’inevitabile raggiro.

Dalle vie turistiche alle aree di servizio

Solo pochi giorni fa, il 29 settembre, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma avevano messo a segno una vasta operazione nel centro storico, sanzionando 15 persone e denunciandone 8 per truffe ai danni di turisti. Tra le vittime, una donna brasiliana e una turista turca, entrambe raggirate con la stessa tecnica delle “tre campanelle”: la pallina nascosta, la mano veloce, il falso complice che finge di vincere.

Il bilancio era stato considerato un successo: divieti d’accesso al centro per 48 ore, fogli di via e sequestri di materiale. Ma a quanto pare, il colpo di mano dei Carabinieri ha solo spostato il problema. La rete dei truffatori si è adattata in fretta, trovando nuovi terreni fertili lungo le arterie del traffico.

L’autogrill come nuova piazza

Nel video diffuso sui social, i volti sono gli stessi di sempre: uomini di mezza età, accento straniero, sguardo allenato a individuare la vittima. La cornice però è diversa: non più i sampietrini, ma l’asfalto di un’area di sosta autostradale. Intorno, camionisti, famiglie, turisti diretti al Sud.

Un contesto perfetto per scomparire dopo la truffa. Nessun presidio fisso delle forze dell’ordine, telecamere di sicurezza che inquadrano solo i distributori e, soprattutto, un flusso continuo di persone che riparte dopo pochi minuti. Così il “gioco” diventa itinerante, invisibile, e più difficile da colpire.

Secondo le prime segnalazioni, il gruppo opererebbe in modo coordinato: un paio di “esecutori” si occupano del gioco, un terzo fa da palo, altri fingono di essere clienti che vincono, attirando i più ingenui. Una dinamica collaudata che ora si sposta lungo le rotte del traffico autostradale, replicando la stessa formula che ha infestato per mesi il centro della Capitale.

La lezione (non) imparata

L’operazione dei Carabinieri di fine settembre aveva mostrato l’efficacia di un controllo capillare, ma anche i limiti strutturali di un fenomeno che si rigenera ogni volta. I divieti temporanei di accesso e le multe da 400 euro appaiono misure deboli contro un sistema che vive di mobilità e anonimato.

Gli stessi nomi — spesso cittadini dell’Est Europa già noti alle forze dell’ordine — compaiono più volte nei rapporti: il 49enne macedone destinatario di un foglio di via violato dopo pochi giorni, la complice moldava di 25 anni, il romeno ventiseienne che continua a ripresentarsi in altri punti della città.

Oggi, dopo la retata, la loro “attività” sembra essersi trasferita lungo l’autostrada Roma–Napoli. Cambia lo scenario, non la sostanza: le mani che scorrono veloci, la pallina che scompare, e il turista — o l’automobilista — che si accorge troppo tardi del raggiro.

Un fenomeno che si evolve più in fretta dei controlli

La comparsa del “gioco” in autogrill apre un nuovo fronte per le forze dell’ordine. L’autostrada, con i suoi spazi aperti e la continua mobilità, rende ogni intervento più complesso. I truffatori sanno di potersi spostare rapidamente tra un’area di servizio e l’altra, evitando controlli e segnalazioni.

Nel frattempo, i video di Welcome to Favelas — diventati ormai un termometro del degrado urbano — mostrano come il fenomeno non sia affatto in declino. Anzi, si trasforma, si adatta, e trova nuovi spazi dove la legalità fatica ad arrivare.

Mentre Roma tenta di difendere la sua immagine di città d’arte, i “professionisti del raggiro” continuano a inseguire il denaro facile, scivolando dai vicoli barocchi alle corsie d’asfalto. Un gioco antico, che oggi viaggia veloce come un’auto in autostrada.