Roma, due contagi da West Nile all’Infernetto: eseguita la prima disinfestazione

Allarme West Nile all’Infernetto, quartiere residenziale di Roma sud che si estende fra la via Cristoforo Colombo e la riserva naturale di Castelporziano. Due donne, residenti nella stessa area del quartiere, sono risultate positive al virus trasmesso dalle zanzare. Il primo caso è stato segnalato giovedì 7 agosto, mentre il secondo è stato confermato poche ore dopo. Entrambe le pazienti vivono in una zona a ridosso della tenuta presidenziale, un’area verde particolarmente umida, condizione favorevole alla proliferazione delle zanzare.
L’aumento delle temperature e l’accumulo d’acqua piovana nei tombini e nelle caditoie hanno creato l’ambiente ideale per lo sviluppo del vettore del virus, già presente in Italia da diversi anni, ma ora con un’incidenza crescente anche nelle zone urbane.

Disinfestazione straordinaria: interventi mirati sugli adulti
In risposta immediata ai casi confermati, è stata avviata una disinfestazione straordinaria nella notte tra l’8 e il 9 agosto. Il Comune di Roma, attraverso il Dipartimento Ambiente, ha incaricato una ditta specializzata di effettuare il trattamento nelle prime ore del mattino, tra le 00:30 e le 5:30. L’intervento, eseguito per via aerea, ha avuto come obiettivo gli insetti adulti.
Il prodotto utilizzato, chiamato “Cyper Free”, contiene piretroidi di sintesi e viene impiegato comunemente anche contro blatte e formiche. Il trattamento, tuttavia, ha coperto solo alcune zone del quartiere con modalità a “macchia di leopardo”, lasciando ampie aree scoperte e generando perplessità tra i residenti.
Nuove azioni in arrivo: ora tocca alle larve
Un secondo intervento è previsto per la notte tra l’8 e il 9 agosto, concentrato stavolta sulla fase larvale delle zanzare. I tecnici agiranno direttamente nelle caditoie stradali e nei tombini, ritenuti i principali focolai di sviluppo larvale. L’obiettivo è ridurre alla radice la presenza del vettore e interrompere la catena di trasmissione del virus.
Parallelamente, sono stati affissi alcuni manifesti informativi per la cittadinanza, ma molti abitanti della zona non erano a conoscenza dell’avvenuta disinfestazione, a conferma di una comunicazione istituzionale ancora poco efficace.
Emergenza sotto controllo, ma cresce la preoccupazione
Nonostante l’assenza di un vero e proprio allarmismo, tra i residenti si avverte un senso crescente di inquietudine. Il ricovero di una delle due donne presso l’ospedale Spallanzani, noto centro di riferimento per le malattie infettive, ha rafforzato l’attenzione sulla vicenda. I protocolli sanitari, attivati tempestivamente in collaborazione con la Asl Roma 3, puntano a contenere il contagio ed evitare una possibile diffusione su scala più ampia.
Nel frattempo, il Comune ha deciso di anticipare a inizio agosto le operazioni di bonifica larvale, inizialmente programmate per settembre, in vista del picco stagionale di attività delle zanzare. Ogni intervento ha una durata stimata di circa 30 giorni, e sarà ripetuto su tutto il territorio comunale.
Una sfida di salute pubblica da non sottovalutare
Il virus West Nile, trasmesso attraverso la puntura di zanzare infette, può provocare sintomi lievi o anche gravi complicazioni neurologiche, specialmente nei soggetti anziani o immunodepressi. La presenza del virus all’interno del tessuto urbano romano evidenzia la necessità di strategie di prevenzione più incisive, con piani di disinfestazione regolari, maggiore informazione pubblica e monitoraggio ambientale costante.
L’episodio dell’Infernetto rappresenta un segnale d’allarme: la convivenza con il virus potrebbe diventare una costante stagionale. In questo scenario, prevenzione e interventi tempestivi restano le uniche armi efficaci per evitare una crisi sanitaria su più ampia scala.