Roma, due giovani aggrediti fuori al pub, è il Knockout Game: “Ci hanno picchiati in quattro”

Polizia di Stato di Roma in azione

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Violenza improvvisa nel cuore della movida universitaria di Roma. Due studenti di 21 anni sono stati aggrediti nella notte tra venerdì e sabato scorsi nei pressi di piazzale delle Province, dopo aver trascorso la serata in un locale di viale Ippocrate. «Non li abbiamo visti in faccia. Erano almeno quattro. Ci hanno colpiti all’improvviso e poi sono scappati», ha raccontato una delle vittime agli agenti della polizia. Un racconto che riporta alla mente il famigerato Knockout game, la pratica criminale di colpire a caso un passante fino a farlo cadere a terra, spesso solo per il gusto di filmare la scena e condividerla sui social.

Roma, feriti due studenti universitari

I due ragazzi, entrambi studenti, stavano rientrando alla macchina quando sono stati colpiti alla testa da due pugni violenti. Uno di loro è stato medicato al Policlinico Umberto I e dimesso con una prognosi di cinque giorni. L’altro, più gravemente ferito, ha riportato una frattura cranica e si trova ricoverato nel reparto di Neurologia dello stesso ospedale.

Non è in pericolo di vita, ma le sue condizioni restano serie. Il pestaggio è durato pochi secondi, il tempo sufficiente per mettere a segno i colpi e dileguarsi nel buio. Non è stato rubato nulla: né portafogli, né telefoni. Un dettaglio che rafforza la convinzione degli inquirenti che non si tratti di una rapina, ma di un’aggressione gratuita.

Le indagini del commissariato Porta Pia di Roma

La denuncia è stata presentata da uno dei due giovani al commissariato Porta Pia. Le indagini, coordinate dalla Questura di Roma, sono immediatamente scattate. Gli agenti stanno analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza lungo il tragitto che va da viale Ippocrate a piazzale delle Province per individuare il gruppo di aggressori.
Si ipotizza che i teppisti abbiano seguito le vittime per alcuni metri, scegliendo con freddezza il momento dell’attacco. L’azione, veloce e coordinata, lascia pensare a un branco abituato a colpire in modo organizzato. Gli investigatori stanno anche verificando se negli ultimi mesi siano arrivate denunce simili nella stessa zona, per capire se dietro ci sia una banda stabile che prende di mira studenti e frequentatori dei locali notturni.

Il precedente della ragazza inseguita in viale Ippocrate

La zona di viale Ippocrate non è nuova a episodi di violenza. Solo poche settimane fa una ragazza era stata aggredita da un gruppo di giovani dopo aver chiesto di poter passare con l’auto. I bulli le avevano preso a calci la macchina e poi l’avevano inseguita fino a casa. La ragazza era riuscita a mettersi in salvo rifugiandosi nell’androne del palazzo. Anche in quel caso i responsabili erano stati identificati e denunciati.
Un episodio che aveva spinto il questore di Roma, Roberto Massucci, a chiudere sei locali della zona, indicati dai carabinieri come epicentro della malamovida: schiamazzi, risse, vandalismi e consumo eccessivo di alcol, spesso fino alle prime ore del mattino.

Un allarme per la sicurezza urbana di Roma

Il nuovo episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza nelle aree della movida romana, da San Lorenzo a piazzale delle Province, sempre più teatro di violenze gratuite. Le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli serali e notturni, ma il fenomeno sembra difficile da arginare.
Il Knockout game – nato negli Stati Uniti e approdato in Europa negli ultimi anni – rappresenta una forma estrema di bullismo metropolitano: colpire uno sconosciuto solo per “sfida” o per ottenere visibilità online. Una deriva preoccupante che trasforma le strade della capitale in un terreno di caccia per bande senza regole.

La reazione dei residenti e l’appello delle istituzioni

I residenti della zona chiedono maggiore presenza delle forze dell’ordine e controlli più rigidi sui locali che attirano giovani fino a tarda notte. «Non possiamo vivere con la paura di camminare per strada dopo una cena o un drink», racconta un commerciante della zona.
Dal Campidoglio è arrivato un appello alla collaborazione tra cittadini, istituzioni e polizia per segnalare ogni comportamento sospetto. «Serve un’azione congiunta per restituire sicurezza ai nostri quartieri», ha dichiarato un portavoce del Comune.

Un fenomeno da non sottovalutare

Dietro l’episodio di piazzale delle Province non c’è soltanto la cronaca nera di una notte di paura, ma il segnale di un disagio sociale più profondo. Giovani che trasformano la violenza in gioco, la paura in divertimento.
Le vittime di questa moda criminale finiscono spesso per restare traumatizzate, mentre gli aggressori scompaiono nell’anonimato. Le indagini dovranno stabilire se anche a Roma sia nata una nuova “sfida del knockout”. Ma una cosa è certa: la città non può permettersi di abbassare la guardia. La sicurezza dei cittadini non è un gioco.