Roma, ecco la proposta per spostare gli impianti di GPL e metano ad almeno 500 metri da case e scuole

Roma torna a discutere di sicurezza e tutela dei cittadini dopo il grave incidente avvenuto due mesi fa in un impianto di distribuzione di GPL. Le immagini dell’esplosione e i danni riportati da palazzi e abitazioni, anche a distanze superiori a quelle oggi fissate dalla legge, sono ancora vivi nella memoria della città. Nonostante il tempo trascorso, molte riparazioni non sono ancora state effettuate a causa delle lungaggini burocratiche, con famiglie costrette a convivere con crepe, infissi danneggiati e strutture lesionate.
Proprio da quell’episodio nasce la proposta di delibera presentata nei municipi capitolini per ampliare la fascia di rispetto intorno agli impianti di distribuzione di GPL e gas metano. L’obiettivo è chiaro: spostare questi siti a non meno di 500 metri da abitazioni, scuole, luoghi di aggregazione e aree tutelate, superando i limiti previsti oggi dalla normativa.

La legge attuale stabilisce infatti una distanza minima di 200 metri per gli impianti GPL e di soli 20 metri per quelli a metano. Parametri che, alla luce degli ultimi accadimenti, appaiono insufficienti a garantire la piena sicurezza dei cittadini.
“La politica deve imparare dal passato per migliorare il futuro: quell’incidente non deve più ripetersi perché l’incolumità delle persone e la tutela dei beni sono valori da perseguire senza se e senza ma” – dichiarano la consigliera capitolina M5S e già sindaca di Roma, Virginia Raggi, e la capogruppo consiliare della Lista civica Raggi nel Municipio IX, Carla Canale.
Le due esponenti sottolineano inoltre la necessità di un’assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni: “Non si può pretendere che i cittadini si facciano carico personalmente dei costi dei danni subiti. Serve una risposta immediata e concreta, e l’approvazione di questa delibera è un passo fondamentale”.
Il tema della sicurezza energetica e della collocazione degli impianti di carburanti alternativi è sempre più centrale nelle politiche urbane. La proposta, se approvata, non solo rafforzerebbe la prevenzione, ma rappresenterebbe anche un segnale forte di attenzione verso la popolazione, in un momento storico in cui la fiducia dei cittadini nelle istituzioni passa attraverso decisioni tangibili e coraggiose.
Ora la palla passa all’Assemblea Capitolina, chiamata a esprimersi su una delibera che punta a riscrivere le regole di convivenza tra infrastrutture strategiche e aree residenziali. La richiesta avanzata da Raggi e Canale è di ottenere il massimo supporto da tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, per mettere finalmente la sicurezza delle persone al centro delle scelte amministrative.