Roma, Eur sotto controllo: 14 nuove telecamere e cantieri fino a marzo. Tutte le strade coinvolte

Roma, una classica videocamera per la sicurezza stradale

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Roma, all’Eur scatta una nuova fase di videosorveglianza stradale: il Municipio IX ha ottenuto la proroga dei lavori per installare nuovi impianti in 14 postazioni tra strade, rotatorie e aree di sosta. Tradotto: cantieri e disciplina provvisoria del traffico da venerdì 12 dicembre 2025 fino a venerdì 27 febbraio 2026. Non un weekend di lavori-lampo: parliamo di circa 77 giorni, quasi due mesi e mezzo, con interventi “a macchia” che rischiano di rendere la viabilità un elastico e viabilità a singhiozzo.

Prima i morti, poi le telecamere: l’Eur scosso dagli incidenti

La scelta arriva in un clima che, nel quadrante sud, è diventato incandescente. Proprio pochi giorni fa un pedone di 27 anni è morto investito all’Eur, in viale della Grande Muraglia, con indagini affidate alla Polizia Locale. E non è un caso isolato: nel 2025 si è registrato anche un incidente mortale sulla Laurentina (zona rotatorie), uno di quei punti dove basta un attimo perché l’asfalto presenti il conto.
Sullo sfondo, la “ferita” più grande: la strage sulle grandi arterie, come la Colombo, che continua a riempire i bollettini.

Ecco dove verranno installate: l’elenco delle strade coinvolte

Le nuove installazioni toccheranno una costellazione di vie molto frequentate tra residenziale, uffici e snodi di scorrimento. Le postazioni sono previste in viale Stefano Gradi, via Spiro Valles, viale Luca Gaurico, nella rotatoria tra via Bruno de Finetti e via Laurentina, poi via Guido Fubini, via Pia Nalli, la rotatoria Marcello Conversi/Giovanni Lampariello, la rotatoria via di Trigoria/via Gustavo D’Arpe, via Rotterdam e piazzale Ezio Tarantelli (in due aree di sosta, inclusa la zona fronte Metro). Completano il quadro via Carmelo Maestrini, via di Mezzocammino e via Aldo della Rocca.

Cosa cambia davvero: sosta vietata, carreggiate strette e limite a 30

Il punto, per i residenti, è uno: non è solo “mettono le telecamere”. La determina prevede, nei tratti interessati, un mix di misure che significa parcheggi che spariscono e corsie che si stringono. In particolare: divieti di fermata e sosta h24 con rimozione, restringimenti di carreggiata e limite di velocità ridotto a 30 km/h nelle porzioni di strada coinvolte. Il messaggio politico è chiaro: la sicurezza viene prima, anche se il prezzo è una quotidianità più scomoda. E occhio all’effetto domino: dove si toglie sosta, aumentano i giri a vuoto, la doppia fila, le micro-code.

Il nodo politico: sicurezza sì, ma con trasparenza e risultati misurabili

Qui si apre il tema che divide: più telecamere significa più sicurezza o solo più percezione di controllo? In un municipio dove la mobilità è spesso ostaggio di cantieri, bus e parcheggi selvaggi, la videosorveglianza diventa bandiera: “difendiamo pedoni e automobilisti”. Ma la cittadinanza chiede anche l’altra metà del patto: tempi certi, comunicazione chiara, e soprattutto dati pubblici sull’efficacia (incidenti, infrazioni, punti critici). Senza trasparenza, ogni telecamera rischia di essere letta come una risposta tardiva, arrivata “dopo” l’ennesima tragedia.

Cosa aspettarsi (e cosa pretendere) nelle prossime settimane

Da metà dicembre a fine febbraio la parola d’ordine sarà: attenzione alla segnaletica mobile e alle modifiche “a tratti”. La macchina comunale coinvolge anche i soggetti della mobilità (trasporto pubblico e gestione viabilità), segno che l’impatto potrebbe sentirsi anche sulle abitudini di spostamento. Il consiglio civico, però, è un altro: chiedere al Municipio una mappa aggiornata dei cantieri, un cronoprogramma e canali rapidi di avviso per strade e quartieri. Perché la sicurezza non è uno slogan: o riduce davvero rischi e velocità, oppure resta solo un cantiere in più nella vita dell’Eur.