Roma, falsi documenti e targhe straniere: scoperta rete di “riciclaggio” delle auto rubate

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Un’Alfa Romeo Stelvio fermata a un posto di blocco è stata la chiave che ha fatto saltare un sistema criminale ben rodato: auto rubate, telai manomessi, targhe false e persino società compiacenti pronte a rimettere in circolazione veicoli fantasma. Un affare milionario che univa Roma, Napoli e la Calabria, ora sgretolato dalle indagini dei Carabinieri.

Il controllo stradale che ha svelato la truffa

Tutto è partito nel febbraio 2023 da quello che sembrava un controllo di routine: i Carabinieri della Stazione Divino Amore hanno fermato un’Alfa Romeo Stelvio con targa francese. In apparenza un’auto a noleggio, in realtà un veicolo rubato in Campania l’estate precedente. Le targhe erano state prese a Marsiglia e appartenevano a una Fiat 500. Il telaio invece era stato camuffato con un adesivo per cancellare ogni traccia della sua identità.

Il business delle auto fantasma

Dietro quell’auto c’era un sistema criminale rodato. I protagonisti, titolari di una società di noleggio auto, si procuravano veicoli rubati, li “ripulivano” e, grazie alla complicità di un’agenzia di pratiche auto, li reimmatricolavano intestandoli a ignari imprenditori. Così le macchine, ormai “legali”, tornavano a circolare come se nulla fosse.

Il bottino recuperato

Le indagini, coordinate dalla Procura di Roma, hanno permesso di ricostruire i fili dell’organizzazione tra Lazio, Campania e Calabria. Sono state sequestrate e restituite ai proprietari sei vetture: tre Alfa Romeo Stelvio, una Smart Fortwo, una Fiat Panda e una Fiat 500X, tutte rubate tra Napoli, Salerno e Benevento, ma “riciclate” nella Capitale.

Arrestato 35enne

Il mosaico è stato ricomposto pezzo dopo pezzo fino a portare all’arresto di un 35enne di Boscotrecase. Il GIP di Roma ne ha disposto la custodia cautelare in carcere, accogliendo la richiesta della Procura. L’uomo, gravemente indiziato di riciclaggio di veicoli rubati, è stato trasferito nel carcere di Napoli Poggioreale, dove dovrà rispondere delle accuse.

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