Roma, finita la fuga di Massimo Nicoletti: il figlio del “cassiere” della Banda della Magliana arrestato a Tor Tre Teste

La latitanza di Massimo Nicoletti, 61 anni, si è conclusa ieri sera alle 20:00, quando i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Trionfale e di Ponte Milvio lo hanno trovato nascosto in un appartamento a Tor Tre Teste. Non ha opposto resistenza. Si è consegnato in silenzio, consapevole che la caccia durata mesi era ormai finita. Nicoletti era sfuggito a maggio al blitz dell’operazione “Assedio”, l’inchiesta che ha messo a nudo i nuovi intrecci tra clan mafiosi, riciclaggio e ambienti criminali della Capitale.
Nicoletti è uno dei figli di Enrico, storico “cassiere” della Banda della Magliana, simbolo di un’epoca in cui Roma era il crocevia di potere, denaro e violenza. Ma la sua, oggi, sembrerebbe essere una storia di usura e prestiti a tassi da capogiro, un business che avrebbe ereditato e perfezionato, fino a diventare uno dei nomi di riferimento per chi cercava soldi facili nel sottobosco criminale romano.

L’inchiesta “Assedio”: soldi, clan e insospettabili
L’indagine, coordinata dalla Direzione Investigativa Antimafia di Roma e dalla Procura, era partita nel luglio 2024. Nel mirino degli investigatori due gruppi criminali capaci di ripulire il denaro sporco per conto dei clan di Camorra e ’Ndrangheta, in particolare i D’Amico-Mazzarella, i Mancuso e i Morabito-Mazzaferro.
All’interno di questo sistema, secondo gli inquirenti Massimo Nicoletti, soprannominato “Barba”, avrebbe avuto un ruolo chiave nella gestione dei prestiti usurari. In un primo momento, il gip non aveva disposto l’arresto per lui e altri undici indagati, ma le misure cautelari erano scattate per 18 affiliati, tra cui suo fratello Antonio “Tony” Nicoletti e Vincenzo Senese, figlio del boss Michele O’ Pazz, considerati ai vertici del cartello.
Dal ricorso… alla fuga
Solo dopo il ricorso della Procura, il tribunale del Riesame ha dato il via libera anche al suo arresto. Ma quando l’ordinanza è stata eseguita, Massimo Nicoletti era già sparito dalla circolazione. Da allora, i militari lo cercavano senza sosta. A rendere più grave la sua posizione, anche la presenza, tra gli indagati, di un brigadiere dei Carabinieri sospeso per un anno, accusato di aver consultato i sistemi informatici riservati per aiutare Antonio Nicoletti a rintracciare due fratelli da “punire” per un’aggressione al figlio del cassiere della storica “holding criminale” romana.
Chi è Massimo Nicoletti
Massimo Nicoletti “Barba” non è un nome nuovo per gli investigatori. Negli anni ha accumulato precedenti per traffico di droga, estorsione e usura. Nel settembre del 2017 la Guardia di Finanza aveva sequestrato un patrimonio di beni immobili da 5 milioni di euro, a società a lui riconducibili. Adesso la cattura di Massimo Nicoletti segna un nuovo capitolo nella lunga storia dei figli dei protagonisti della Banda della Magliana.