Roma, finto maresciallo 23enne in manette, ha truffato anche vip: ecco il trucco che utilizzava

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Roma, una voce sicura al telefono, il riferimento ai carabinieri, la paura di “avere guai con la legge”. È bastato questo a un 23enne per farsi consegnare denaro e gioielli da anziani e perfino da persone facoltose. L’ultima vittima, una 65enne della zona Prati, ha visto sparire in pochi minuti beni per circa 10mila euro. Il caso non è isolato: dietro questi raggiri c’è spesso una regia organizzata, capace di colpire chiunque. Ecco perché è fondamentale riconoscere il trucco prima di finire nella rete di chi vive truffando i più fragili.

Il copione del finto maresciallo: targa clonata e rapina fantasma

Lo schema è sempre lo stesso. Il giovane, originario del Casertano, telefona alla vittima spacciandosi per maresciallo dei carabinieri, comandante di una presunta stazione “Macao”. Con tono autoritario spiega che la targa dell’auto della signora sarebbe stata clonata da una banda di rapinatori e usata per un colpo in gioielleria. Per “evitarle problemi giudiziari”, propone una soluzione solo in apparenza rassicurante: consegnare i gioielli di casa a un sedicente ufficiale giudiziario, così da verificarne la provenienza e usarli come “cauzione”. Tutto falso, ma studiato per far leva sulla paura di finire coinvolti in un’indagine.

Linee occupate e famiglia “bloccata”: come isolano la vittima

La 65enne prova a chiamare il compagno, ma le linee risultano sempre occupate: dall’altra parte, i complici tengono impegnati tutti i numeri di casa. Nel frattempo il falso maresciallo la rassicura, ma solo in apparenza: sostiene che il marito sarebbe già “in caserma” e perfettamente informato. È una tecnica collaudata: isolare l’anziano, impedirgli di confrontarsi con qualcuno, spegnere ogni dubbio. Nel giro di pochi minuti, la donna – terrorizzata dall’idea di essere coinvolta in una rapina – cede e consegna al finto ufficiale tutti i beni di valore che ha in casa, convinta di mettersi al riparo da guai peggiori.

Il furto, la denuncia e le immagini che incastrano il truffatore

Quando il compagno e il figlio rientrano, la verità esplode: nessuno è mai stato convocato in caserma. La 65enne capisce di essere stata raggirata e si rivolge al commissariato di zona. Gli agenti acquisiscono subito le immagini del sistema di videosorveglianza del palazzo e, grazie alle banche dati, risalgono in poco tempo alla vera identità del “maresciallo”. Il 23enne non si è fermato lì: poche settimane dopo avrebbe replicato lo stesso schema nel centro storico, portando via gioielli per oltre 30mila euro. Questa volta però viene fermato da un controllo dei carabinieri e arrestato in flagranza, mentre ancora cerca di completare il colpo.

Un fenomeno diffuso: dietro i raggiri, reti criminali strutturate

Le inchieste raccontano un quadro inquietante: molte truffe agli anziani vengono gestite da gruppi organizzati, spesso con base in Campania. Non si tratta di singoli improvvisati, ma di vere e proprie reti che studiano copioni, scelgono i quartieri più “redditizi”, si dividono ruoli e guadagni. Nel 2023 un’indagine del commissariato Viminale ha portato a individuare 11 persone residenti a Napoli, responsabili di 68 colpi per centinaia di migliaia di euro. A rendere il fenomeno ancora più pericoloso è il senso di vergogna delle vittime, che spesso preferiscono tacere invece di denunciare, lasciando i truffatori liberi di colpire ancora.

Come difendersi: le regole d’oro per non cadere nel tranello

La regola principale è chiara: nessun carabiniere o poliziotto chiede mai denaro o gioielli a casa o al telefono. Di fronte a telefonate sospette che parlano di incidenti, targhe clonate, rapine o problemi di legge, bisogna chiudere la chiamata e contattare subito il 112 o la stazione dei carabinieri. È fondamentale avvisare anziani e parenti fragili, magari scrivendo vicino al telefono un promemoria: “In caso di chiamata sospetta, chiudi e chiama un familiare o il 112”. Denunciare sempre, anche quando ci si sente ingenui: è l’unico modo per aiutare le forze dell’ordine a bloccare chi costruisce la propria ricchezza sulle paure dei più deboli.