Roma, Flaminio in rivolta contro la nuova ciclabile di via Guido Reni: «400 parcheggi in meno per una pista da ‘TikTok’»

Grab ancora sotto accusa a Roma. A protestare sono i residenti del Flaminio, dove la parola “mobilità sostenibile” suona come una beffa. Alla fine di luglio, la strada che collega via Flaminia a piazza Gentile da Fabriano è stata transennata, con la conseguente eliminazione di centinaia di posti auto. Da allora, parcheggiare è diventato un miraggio. “Dopo le otto di sera trovare un posto è impossibile – racconta un’anziana residente – siamo costretti a lasciare la macchina a chilometri di distanza. Per chi ha una certa età, è inaccettabile”.
“Non siamo contro le bici o le piste ciclabili, ma contro i progetti calati dall’alto”, protestano i residenti, costretti a cercare parcheggio per ore. Le transenne sono lì, ferme da settimane, mentre il cantiere resta chiuso, tra caos, auto in doppia fila e commercianti allo stremo. I cittadini, in maniera del tutto apolitica e apartitica, si sono uniti ed è nato un comitato spontaneo, “Insieme per Guido Reni”, che ha già raccolto tra i residenti più di duemila firme per chiedere al Comune di ripensare il progetto.

Commercianti in ginocchio: “Da quando c’è il cantiere, gli incassi sono crollati”
Tra i più colpiti ci sono i negozianti della zona. “Da quando, ad agosto, hanno iniziato il cantiere, abbiamo registrato un netto calo degli incassi”, denuncia Vittoria Moschella, residente e commerciante. “Il problema non riguarda solo me, ma tutti i commercianti del mercato rionale. E sarà ancora peggio se la ciclabile verrà realizzata seguendo questo progetto, che taglierà 400 posti auto. Trovare parcheggio è praticamente impossibile. Era già difficile prima, ora è un’impresa. E parlare di parcheggi sotterranei è utopistico: qui siamo già sotto il livello del Tevere”.
La commerciante non nasconde la frustrazione: “Siamo in ‘overbooking‘. Qui ci sono palazzine di nove piani senza garage, abitate anche da anziani che hanno bisogno delle auto per spostarsi. Per andare dal medico o fare la spesa non si può certo andare in bici. E poi, cosa dovremmo fare? Litigarci i pochi posti rimasti con chi viene agli eventi o con i poliziotti che devono entrare in servizio? Forse chi progetta queste cose non ha idea di cosa significhi vivere qui ogni giorno”.
Architetti, avvocati e cittadini uniti: “Una follia urbanistica che ci isola”
A dare voce al disagio è anche Ambra Nucera, architetto e portavoce del gruppo di cittadini: “Il Flaminio è già congestionato da auto, turisti e grandi eventi”. E aggiunge: “Non possiamo perdere 400 posti auto in un quartiere dove ci sono lo stadio, il Teatro Olimpico, l’Auditorium, il Maxxi, una caserma e manifestazioni quasi quotidiane, come il Festival del Cinema. Togliere tutti questi parcheggi significa sequestrarci in casa, impedirci di entrare o uscire. È una scelta incomprensibile”.
L’architetto Nucera ribadisce la posizione dei residenti. “Non siamo contro i ciclisti o le ciclabili. Ma il pensiero di quello che accadrà ci fa inorridire. Già così la situazione non è rosea: ogni volta che c’è una partita o un evento, qui è un disastro. Questa ciclabile sarà l’ennesima inaugurazione da mettere su TikTok per il sindaco. Ma chi ne subirà le conseguenze saremo noi cittadini. Per questo continueremo a protestare, fino a quando qualcuno ci ascolterà”.