Roma, flop ciclabili, il rapporto Mobilità 2025: costi alle stelle, ma piste sottoutilizzate

Roma, ciclabili, la mappa aggiornata dei cantieri della Capitale, stralcio del rapporto Mobilità 2025

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A Roma la mobilità sostenibile continua a essere più slogan che realtà. Il Rapporto Mobilità 2025 di Roma Servizi per la Mobilità racconta una storia diversa da quella sbandierata nelle conferenze stampa. Le cinque piste ciclabili più frequentate della Capitale totalizzano appena 630 passaggi giornalieri. Tradotto: 315 ciclisti reali, contando andata e ritorno. Un’inezia se confrontata con i 328 chilometri complessivi di rete ciclabile e con le 918 mila biciclette presenti nelle case romane. Lo 0,03% dei proprietari, appena una goccia nel mare del traffico cittadino.

Piste vuote, strade intasate

La Capitale resta dominata dalle automobili, che assorbono oltre il 61% degli spostamenti. Il paradosso è che mentre Roma affoga nel traffico, con quasi 14 mila incidenti stradali nel 2024 e il triste primato nazionale per mortalità, l’amministrazione celebra chilometri di piste vuote. E in alcuni casi, come accaduto a Battistini, le corsie ciclabili hanno persino rallentato le ambulanze dirette al Policlinico Gemelli. Simboli urbani che finiscono per ostacolare la sostanza: la sicurezza e la mobilità vera.

Investimenti milionari, ritorni minimi

Il conto è presto fatto. Solo dal 2017 sono stati realizzati 85 chilometri di nuove piste, con una spesa superiore ai 30 milioni di euro. A questi si aggiungono i fondi del PNRR, le risorse regionali – 38 milioni per altri 106 km – e i finanziamenti straordinari del Giubileo. In totale, oltre 50 milioni bruciati in corsie poco battute, spesso deserte nelle ore di punta.

Il dato che fa tremare

Se dividiamo la spesa complessiva per gli utilizzatori reali, la cifra è impressionante: 160 mila euro per ogni ciclista. Il valore di un appartamento nella Capitale. Anche stimando un bacino di 500 persone, si resta su 100 mila euro a testa. Un lusso che stride con le buche stradali, i bus che saltano corse e i pronto soccorso in affanno.

Roma non è Amsterdam

Il Rapporto lo certifica: Roma non è la città della bicicletta. Con i suoi 1.287 chilometri quadrati, i sette colli e un indice di vecchiaia che sfiora il doppio della media giovanile, pedalare 30 chilometri al giorno è una sfida improponibile per la maggioranza dei cittadini. Le condizioni delle strade, unite a un trasporto pubblico allo stremo, rendono la bicicletta un’utopia per pochi coraggiosi.

Una politica di facciata

Dietro i numeri si intravede la logica del simbolo: inaugurare piste ciclabili “green” a prescindere dall’uso reale. Una scelta che serve a mostrare una Capitale allineata al Green Deal europeo, ma che lascia dietro di sé una città congestionata, sporca e pericolosa. Il Rapporto Mobilità 2025 non parla di ideali: parla di dati. E i dati inchiodano chi ha preferito la propaganda alla concretezza.

La domanda che resta sospesa

Chi restituirà ai romani i milioni spesi per infrastrutture vuote e in alcuni casi persino dannose? Cinquanta milioni di euro equivalgono a nuove corsie preferenziali per autobus, a fondi per la manutenzione delle strade, a risorse per ospedali in sofferenza. Invece sono stati investiti per servire lo 0,03% della popolazione. Un fallimento urbano che il Rapporto fotografa senza appello.

Nero su bianco

La verità è scritta nei numeri: 315 utilizzatori effettivi, 328 chilometri di piste, oltre 50 milioni di euro spesi. Risultato: 160 mila euro per ciclista. È questo il conto della mobilità “verde” a Roma. E per i cittadini resta una domanda bruciante: quanto ancora dovranno pagare simboli vuoti spacciati per progresso?