Roma, furto in casa di un giornalista vicino al Vaticano: rubati computer e file sensibili

Roma, un colpo dal sapore inquietante, consumato in una delle zone più esclusive della Capitale, a due passi dal Vaticano. Un giornalista francese, corrispondente di un noto quotidiano cattolico, è tornato dalle vacanze e ha trovato il proprio appartamento devastato. Porte forzate, armadi sventrati, quadri strappati dai muri. E soprattutto un bottino che va ben oltre i mille euro in gioielli e contanti: i ladri si sono concentrati su due computer e una chiavetta Usb contenente dati personali e documenti legati a cardinali e politici di primo piano. Un furto che non appare affatto casuale.
L’appartamento a soqquadro
La casa, in via Piccolomini, era un campo di battaglia. Lo studio, condiviso con la moglie architetto, è stato il bersaglio principale: pile di documenti gettati a terra, strumenti di lavoro distrutti, cassetti svuotati. La scena ha lasciato sgomenti gli investigatori, convinti che i malviventi abbiano agito con un obiettivo preciso. L’interesse non sembra essere stato economico, ma informativo. La presenza di file sensibili accende inevitabili interrogativi sul movente di questo colpo. La notizia è stata riportata dal quotidiano Il Messaggero.

File preziosi e pericolosi
Tra gli oggetti rubati, spiccano i dispositivi contenenti informazioni riservate. Non solo numeri di telefono e contatti delicati, ma anche materiale legato a progetti editoriali e studi personali. Dati che, nelle mani sbagliate, potrebbero trasformarsi in armi di ricatto o strumenti per attività criminali. La sparizione di quella memoria digitale apre scenari che vanno ben oltre il semplice furto domestico: l’ombra che aleggia è quella di un’operazione mirata.
Un colpo calcolato
Secondo le prime ricostruzioni, i ladri avrebbero agito tra giovedì e sabato, approfittando dell’assenza prolungata della famiglia. La porta–finestra dello studio è stata scassinata con perizia, segno che non si è trattato di improvvisati. All’interno, ogni stanza è stata toccata, ogni cassetto aperto, ogni armadio violato. Non un colpo frettoloso, ma un lavoro metodico, con tempi lunghi e scarsa paura di essere scoperti. Elementi che rafforzano l’ipotesi di un furto pianificato.
Un condominio insospettabile
Il palazzo che ospita il corrispondente è noto da decenni come residenza di giornalisti stranieri. Una comunità discreta e silenziosa, abituata alla riservatezza. Eppure nessuno ha notato nulla. Né il portiere, né i vicini hanno percepito movimenti sospetti o rumori nella notte. Un dettaglio che solleva ulteriori dubbi: chi ha agito conosceva forse abitudini e orari, scegliendo il momento perfetto per non destare sospetti?
Le indagini in corso
La polizia, intervenuta subito dopo la segnalazione, ha allertato la Scientifica per i rilievi. Impronte, tracce biologiche e ogni dettaglio utile sono stati raccolti. Ma l’assenza di telecamere nell’appartamento e la mancanza di un sistema d’allarme complicano l’indagine. Le speranze si concentrano ora sugli impianti di videosorveglianza dei palazzi vicini e dei negozi della zona, che potrebbero aver immortalato i movimenti sospetti dei ladri.
L’enigma della chiavetta
Il vero mistero resta però la chiavetta Usb scomparsa. Un oggetto apparentemente di scarso valore, ma capace di contenere un patrimonio di informazioni potenzialmente esplosive. Perché rubarla insieme ai computer? È l’elemento che più intriga gli investigatori e che potrebbe dare la chiave di lettura all’intera vicenda. Per ora, resta un segreto custodito nelle mani di chi ha organizzato il furto.
Un allarme per tutti
Oltre alla paura e ai danni materiali, il caso accende i riflettori sul tema della sicurezza digitale. In un’epoca in cui i dati valgono più dell’oro, il furto di dispositivi informatici rappresenta una minaccia reale non solo per la vittima diretta, ma per l’intero sistema di relazioni che quei file possono compromettere. Un campanello d’allarme che non può essere ignorato, soprattutto in un contesto tanto vicino alle stanze del potere ecclesiastico e politico.