Roma, Giubileo in Piazza Don Bosco: giovani, preghiere e… miracoli di pulizia?

A Roma i miracoli esistono. Non solo quelli proclamati in Chiesa, ma anche quelli più laici e improvvisi: tipo vedere Piazza Don Bosco pulita, ordinata e persino transennata con criterio. Succede solo ogni Giubileo, quando migliaia di giovani arrivano da mezzo mondo per pregare, cantare e, incredibile ma vero, spingere le istituzioni a svuotare i cassonetti e tagliare l’erba. Una cosa da segnare sul calendario. E magari da ripetere almeno una volta l’anno.
I residenti promuovono il Giubileo di piazza Don Bosco
Nella piazza, l’atmosfera è stata quella di un grande evento internazionale, con giovani festanti, stand colorati e una Basilica di San Giovanni Bosco per una volta circondata da gente sorridente e non solo da spazzatura. Il quartiere, almeno per qualche ora, ha respirato un’aria diversa.

L’altra faccia del quartiere
Peccato che il miracolo abbia avuto un raggio d’azione limitato: pochi metri oltre la piazza e si torna alla solita Roma.

Le immagini parlano da sole: buste di rifiuti sotto gli alberi, bottiglie di birra abbandonate, panchine trasformate in bar notturni (ma senza servizio) e un odore che il Giubileo non ha potuto benedire abbastanza.

Il marciapiede è disseminato di sacchetti di plastica lasciati alla base degli alberelli del viale. Un po’ meglio rispetto al nostro ultimo sopralluogo di pochi giorni fa, ma di certo non ancora sufficientemente gradevole alla vista.

Ore 8:45 del mattino, giovedì 31 luglio 2025. Lo segna lo smartwatch inquadrato con cura nella foto: sfondo perfetto, Basilica di San Giovanni Bosco che svetta, cielo terso e luce buona. Tutto sembra tranquillo. Ma basta abbassare lo sguardo di pochi centimetried eccole lì: tre bottiglie di birra vuote, allineate come soldatini, con tanto di tappo ancora infilato in una.

Il picco del degrado si raggiunge percorrendo Viale Don Bosco all’altezza di metà strada da Piazza dei Consoli: erba incolta, vestiti abbandonati, oggetti di fortuna e bottiglie vuote compongono un paesaggio da vera e propria discarica urbana a cielo aperto.
Sui social, la gente non si trattiene, lamentandosi anche dei rallentamenti e deviazioni temporanee per l’allestimento della Fiera MGS davanti alla basilica e il passaggio dei gruppi giovanili (per non parlare della leggendaria situazione dei parcheggi).

E non manca chi ricorda episodi ben più gravi:

Una città pulita? Solo se arrivano i pellegrini (e le telecamere)
La verità, cruda e diretta, è che l’evento ha mostrato quello che Roma potrebbe essere… se solo lo volesse davvero. Non serve reinventare la città, basterebbe applicare lo stesso standard visto durante il Giubileo ai restanti 362 giorni l’anno. Ma il rischio è alto: finiti i riflettori, tornano i soliti problemi. E Viale Don Bosco lo ha già ricordato a tutti.
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Il Giubileo ha dimostrato che Piazza Don Bosco può essere uno spazio civile, accogliente e persino bello.
Sarà questa una nuova partenza o solo una parentesi? La risposta, per ora, resta sospesa tra speranza e scetticismo.