Roma, gli studi legali ripartiranno con il termoscanner

Si avvicina la fatidica data del 4 maggio, che salvo contrordini darà ufficialmente inizio alla cosiddetta fase 2. Sicuramente è una svolta attesa da molti, anche perchè l’economia con il lockdown è andata a rotoli. E c’è un bisogno terribile di lavorare, almeno per chi un lavoro dopo questi due mesi terribili ce l’ha ancora. Ma ogni giorno che passa aumentano anche i dubbi e le perplessità. Perchè è chiaro che il coronavirus non è ancora completamente sotto controllo, e che sarà difficile se non impossibile ricominciare come se nulla fosse successo. Se non altro per l’insieme di regole che caratterizzeranno per molto tempo la convivenza civile e che segnano una frattura evidente con la nostra vita precedente. A cominciare dal distanziamento sociale, quando ormai da decenni eravamo abituati a muoverci nell’ottica di un grande villaggio globale. Obbligo di guanti e mascherine per tutti quindi, tanto per cominciare. E questo sarebbe il minimo. A petto di rendere questi accessori indispensabili facilmente reperibili. E al prezzo giusto, cosa che in questi giorni non sempre avviene. Ma poi avremo anche una miriade di regole e regolette. Molto all’italiana verrebbe da dire. Che già adesso sembrano difficilmente osservabili. E che rischiano di regalarci una ennesima falsa partenza. Il discorso vale anche per i liberi professionisti e per gli avvocati. E a stare a quanto riporta il sito online Ingiustizia, se non ci fosse da piangere verrebbe addirittura da ridere.

Studi legali con termoscanner e sanificazioni a 100 gradi. Ma sarà possibile lavorare così?

La ripartenza nella cosiddetta fase 2 dovrà avvenire con la massima sicurezza, e su questo non c’è dubbio. Ma per i liberi professionisti sarà tutto ancora più difficile. Perchè non ci sono contributi per l’acquisto delle attrezzature di sicurezza e la messa a norma degli studi. E le regole già ora sembrano cervellotiche. Il sito online Ingiustizia riporta un vademecum che solo a leggerlo mette i brividi. O fa venire la pelle d’oca, vedete un po’ voi. Tanto per cominciare, gli studi legali dovranno essere dotati di termoscanner. E i clienti con temperatura rilevata superiore a 37.5 non potranno essere fatti entrare. Ci verrebbe da chiedere cosa si farà per i tantissimi asintomatici, ma forse la domanda sarebbe troppo impertinente. Poi c’è l’obbligo di sanificare tutto, maniglie computer tastiere e chi più ne ha più ne metta. Anche i videocitofoni, qualora siano presenti. Con alcool a 70 gradi, si legge nella circolare vademecum diffusa agli avvocati di Roma. E tutti gli ambienti devono essere igienizzati ogni giorno con acido cloridrico. O con vapore a 100 gradi. Ma non finisce qui.

Evitare il più possibile il contatto con i clienti. Ma allora riaprire a che serve?

Le regole igieniche sanitarie per gli studi professionali che saranno aperti nella fase due sembrano molto stringenti. Così tanto che viene da chiedersi se sarà possibile e conveniente lavorare. Per gli studi legali ad esempio sarebbe prevista ogni giorno la sanificazione completa degli ambienti. Che dovranno essere arieggiati prima e dopo ogni appuntamento, ma questo magari si faceva anche prima. Non per igiene ma per buona creanza. Poi obbligo di mascherine, gel igienizzante e di ricevere al massimo un cliente alla volta. In un’unica stanza dedicata al pubblico. Di toccare le pratiche e i fogli solo con i guanti. E di cambiarli prima e dopo ogni appuntamento. Dulcis in fundo, avvocati e praticanti dovranno evitare assembramenti a studio. E uscire dalle loro stanze solo per stretta necessità. La domanda viene spontanea, ma sarà possibile lavorare a queste condizioni? Benissimo la prudenza. Ma tutto questo ci ricorda molto quei limiti a 30 all’ora messi sulle strade piene di buche. Come dire, lo sappiamo che non è possibile, ma se  qualcuno si fa male la colpa è tua. Chiudiamo con un commento simpatico di un avvocato sulla pagina Facebook dell’associazione. Sarebbe opportuno a studio legale anche il prelievo del sangue. Una radiografia e il tampone. La rianimazione la offre la cassa forense. Amen.

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