Roma, Gualtieri esulta per la Vela di Calatrava, il web lo gela: “E dopo il Giubileo? Tornerà al degrado”

Con un video su TikTok e un tono da influencer ottimista, Roberto Gualtieri annuncia la fine dei lavori alla Vela di Calatrava, storica incompiuta nel cuore di Tor Vergata. “Una ferita sanata dopo vent’anni”, dice. Peccato che – nonostante alcuni commenti positivi – gran parte dei romani, invece di stappare lo spumante, si sia fatta sentire con ben altro tono: “Tanto cemento, zero ombra. Ma tranquilli, è green… sulla carta”, ironizza un utente.
Mentre il sindaco sfodera entusiasmo e parla di un milione di giovani attesi per il Giubileo, i commenti online oscillano tra la satira amara e la frustrazione vera. “Dopo il Giubileo ci fate il mercato dello spaccio?”, domanda qualcuno. Un altro, più rassegnato, scrive: “Finita prima la Vela che GTA VI. Roba da non crederci.”

Un’opera simbolica, ma controversa
L’intervento, gestito dall’Agenzia del Demanio, ha portato a termine la riqualificazione del Palasport e del Palanuoto e ha riguardato 48 ettari complessivi nella zona est della Capitale. L’obiettivo, secondo il Campidoglio, era “fermare il degrado” e trasformare l’area in un polo multifunzionale moderno.
Il primo grande appuntamento sarà il Giubileo dei Giovani, previsto per il 2025, che vedrà la partecipazione di circa un milione di pellegrini. Tutto sarà “accessibile, sicuro e pronto ad accogliere eventi di rilievo internazionale”. E dopo? È proprio lì che il coro di scetticismi si fa più forte.
“E dopo il Giubileo?”: tra ironie, critiche e disillusione, la Vela di Calatrava divide
“Altri 20 anni di abbandono?”, si chiedono in tanti. I cittadini, sui social, non sembrano per nulla convinti. “Sarà come piazza della Repubblica: inaugurata, dimenticata e con gli alberi secchi”, scrive qualcuno, ricordando anche lo scenario in piazza San Giovanni. “Con tutti quei soldi ci facevamo case popolari vere e verdi veri”, aggiunge un altro.
E poi c’è la viabilità, altro tasto dolente: “Modifica folle del traffico. Si resta imbottigliati anche alle 15”, denuncia un residente. C’è chi propone soluzioni più concrete, come collegare via di Vermicino all’Ospedale di Tor Vergata, chi invece ironizza sul futuro: “Ci fate la corrida dentro l’arena?”, e chi vede già concerti e raduni come unica destinazione d’uso.
Una voce su tutte, tra il comico e il tragico, riassume il sentimento generale: “Bella, sì… ma se non annaffiate gli alberi, diventa il Sahara in tre mesi.”