Roma, Gualtieri ‘pretende’ il bis, Celli e Mancini strizzano l’occhio al M5S: Conte tenta di (ri)conquistare la Raggi

Roberto Gualtieri e il suo ‘cerchio magico‘ – il deputato Claudio Mancini e la presidente del Consiglio comunale di Roma, Svetlana Celli – rompono gli indugi e si preparano non solo a correre per un mandato bis del centrosinistra a Roma, ma soprattutto a farlo aprendo – almeno potenzialmente – ad una alleanza pre-elettorale che includa oltre a Azione e Verdi e Sinistra anche e soprattutto il M5S di Giuseppe Conte. Non è un caso che, negli stessi giorni, anche il Movimento 5 Stelle, nella Capitale, si stia muovendo in tal senso, guardando con sempre maggiore interesse ad una alleanza stabile con il Pd di Gualtieri e soci, esattamente come sta accadendo a livello nazionale.
Almeno questo, nella città eterna, è l’obiettivo principale dell’evento politico che nei giorni scorsi si è svolto sul palco del Teatro dei Ginnasi, in via delle Botteghe Oscure, un teatro piccolo, ma altamente simbolo e storico per la sinistra romana. Al di là dei toni auto–celebrativi di Celli e Mancini, il solo e vero obiettivo politico della kermesse, ristretta a una manciata di invitati, sembrerebbe proprio quello di allargare la coalizione ai grillini di Conte in vista delle prossime elezioni amministrative e politiche che si terranno in contemporanea nella primavera del 2027.

La strategia dell’allargamento
Non è più tempo di menare il ‘can per l’aia’, il Partito Democratico romano punta dritto all’allargamento dell’alleanza. Le parole di Mancini sono un messaggio pubblico inequivocabile diretto al Movimento 5 Stelle e al suo amico Giuseppe Conte: “La scommessa della ripartenza è stata vinta, ma ora serve ampliare il fronte”. Una mossa resa necessaria non solo dall’incognita dell’astensionismo, ma anche dalla certezza che il centrodestra tenterà con forza di riprendersi la Capitale.
In questo scenario, il Movimento 5 Stelle rappresenta, per Mancini, il tassello mancante, l’alleato con cui si sono condivise battaglie, ma certo anche scontri feroci. A ribadire la linea politica anche la posizione di Svetlana Celli, che dai social ha invocato “L’unità“, non l’ex quotidiano, ma quella squisitamente politica finalizzata a ‘tenersi strette le poltrone’. Più chiari di così, non si può.
Il messaggio politico appare netto: per battere una destra in crescita, che controlla Regione Lazio e Governo nazionale, occorre superare vecchi veti e ricucire i rapporti logorati. Tra correnti del Pd. Tra Pd e M5S, ai ferri corti, specie sul tema inceneritore Acea nel IX Municipio. All’interno delle varie anime dell’M5S con la lotta, tutta romana, tra contiani e raggiani. E, infine, tra Azione e M5S. Insomma, una vera ‘Mission Impossible‘ per Celli, Mancini e Gualtieri.
Il ritorno dei grillini in piazza a Roma: “Conte tenta di riconquistare Raggi”
Intanto, anche il Movimento 5 Stelle romano, come anzidetto, è tornato a farsi rivedere in piazza. Lo ha fatto con un evento dal titolo eloquente: “Roma Partecipa”, che si è tenuto presso la Città dell’Altra Economia, nel cuore di Trastevere. Sul palco, fianco a fianco, c’erano tutti i volti noti della galassia grillina romana. Da Linda Meleo, ora coordinatrice romana M5S e ex assessore della Giunta Raggi, all’ex deputata ‘onnipresente’ Paola Taverna.
Dal coordinatore regionale M5S Carlo Colizza, ex sindaco di Marino (Roma), all’ex capogruppo in Campidoglio – Ostiense doc – Paolo Ferrara. Fino all’ex presidente della Commissione Ambiente di Roma, Daniele Diaco.
Ma soprattutto, sul palco, c’era lei, Virginia Raggi, sindaca di Roma dal 2016 al 2021. Uscita di scena dopo un quinquennio a dir poco burrascoso. E con lei, sul palco, a sorpresa, c’era anche Giuseppe Conte che ha un solo mantra: trasformare il suo M5S in una specie di ‘costola’ del centrosinistra. Ebbene, l’ex premier e leader del Movimento ha condiviso con l’ex sindaca una passerella che ha rappresentato un segnale politico importante.
Dopo anni di presunto gelo e tensioni politiche, Raggi e Conte si sono rivisti pubblicamente, sullo stesso palco, nelle stesse foto. Non una riconciliazione, ma un’apertura tattica, forse utile a entrambi? Tanto è vero che insieme, sorridenti, si sono visti solo sul palco.
Sotto al palco, per la foto ‘amicale’ di rito post evento, la Raggi non si è più vista, già scomparsa, come una vera ‘diva‘ che si lascia ‘corteggiare‘, ovviamente in senso politico. È pace tra Raggi e Conte? Tra contiani e raggiani? Entro qualche mese lo sapremo, probabilmente.

Il nodo Raggi-Conte
Certo che il rapporto tra Virginia Raggi e Giuseppe Conte è sempre stato teso, negli ultimi anni. Almeno questo si vocifera nel mondo post-grillino, ora contiano. Durante la fase finale del suo mandato, Raggi aveva cercato uno sbocco parlamentare, ostacolato però proprio dall’allora nascente leader del Movimento. L’esclusione dalle liste parlamentari di Virgina Raggi , che fu fortemente mediaticizzata da Conte, venne letta come un atto punitivo, contro la Raggi. Ed ha segnato uno strappo politico difficile da ricucire tra i due. Eppure, oggi, qualcosa sembra muoversi. Non sappiamo se si tratti di una conquista o piuttosto di una riconquista, visto che il rapporto tra i due, tra Conte e Raggi – così sostengono fonti M5S qualificate – non è mai decollato, nemmeno in passato.

Eppure la presenza congiunta all’evento grillino ha riacceso le speculazioni. I due hanno condiviso il palco, ma non il momento più ‘intimo‘ delle foto sotto il palco. Una distanza simbolica che riflette la freddezza ancora presente nei rapporti. Ma una spazio politico di riapertura al confronto, di trattativa, evidentemente ora potrebbe esserci.
Tuttavia, l’eventuale alleanza elettorale tra le anime del M5S in vista del 2027 passa anche da qui: dalla capacità del M5S di trovare una sintesi tra passato e presente, tra fedeltà a Conte e riconoscimento del ruolo avuto dalla Raggi nella Capitale.
Ma, soprattutto, anche sui nodi rifiuti e cemento. In ballo – è giusto ricordarlo – c’è il tristemente noto inceneritore del Pd e di Gualtieri a Santa Palomba, al confine con Albano Laziale. Oltre che tante lottizzazioni edili che stanno sorgendo qua e là in giro per mezza Roma, tutte filo PD. E, allora, come conciliare ciò che apparentemente è inconciliabile? Inceneritore Acea e lotta M5S contro l’impianto, consumo di suolo e verde – una delle più note battaglie grilline – e alleanza con il PD di Azione e Gualtieri filo-‘palazzinari’ – con tutto il rispetto del caso, ma così vengono chiamati ancora oggi in ambienti filo-grillini i costruttori edili?

Verso il 2027: incognite e manovre
Lo scenario che si delinea, insomma, è quello di una partita ancora aperta, dove nulla è scontato. Il Partito Democratico sa che da solo non può vincere. Il Movimento 5 Stelle è consapevole di aver bisogno di visibilità e di rilancio nella Capitale, se non vuole cadere nel baratro dell’irrilevanza politica. Anche Gualtieri che si prepara al bis sa che per reggere l’urto del centrodestra servirà una coalizione ampia e coesa. I contatti tra le parti sono avviati, le manovre si moltiplicano, e la politica romana torna a essere laboratorio nazionale. Se alla fine un’intesa si concretizzerà, lo scopriremo nei prossimi mesi. Ma una cosa è certa: la corsa per il Campidoglio 2027 è già cominciata.

