Roma, Gualtieri trasforma 30.000 parcheggi gratuiti in strisce blu. Giannini: “Azione punitiva” (VIDEO)

Tempi duri per gli automobilisti di Roma, che dovranno sempre più mettere mano al portafogli per poter usare la loro auto. Non solo rischio multe se si superano i limiti di velocità nelle nuove “zone 30” (ovviamente i limiti vanno rispettati, ma in molti contestano la zona 30), ma spariranno molti parcheggi gratuiti per far posto a quelli a pagamento. E, per quelli a pagamento, non sarà più possibile usufruire dello sconto previsto in precedenza. Il nuovo piano parcheggi della Giunta Gualtieri, infatti, prevede anche, in una seconda fase, l’eliminazione delle attuali agevolazioni tariffarie. E non sarà più possibile pagare 4 euro per 8 ore di sosta, né 70 euro per l’abbonamento mensile.
30 mila parcheggi a pagamento al posto delle strisce bianche
«Le vedete queste, le strisce bianche? Per colpa di Roberto Gualtieri, non le vedrete più. Ci saranno invece 30.000 nuovi parcheggi a pagamento. Non sono nuovi spazi, ma stalli che fino a ieri erano gratuiti. È un’azione punitiva che colpisce il portafoglio dei romani», tuona Daniele Giannini, dirigente regionale della Lega e già presidente del Municipio Aurelio-Boccea. Con questa frase parte la battaglia politica: la Giunta Gualtieri, su proposta dell’assessore Patanè, ha dato il via a una riconversione massiccia di strisce bianche in strisce blu, imponendo una tassa di fatto sui luoghi dove si parcheggiava gratis.

Una delibera che tassa gli automobilisti
La delibera approvata ad agosto non parla di nuovi posti auto, ma di 30.000 stalli che verranno resi a pagamento in diverse aree urbane. «Ci “regalano” 30.000 “nuovi” posti di strisce blu. Ma quando dico nuovi, non dico nuovi parcheggi, e quindi la possibilità di trovare nuovi posti dove parcheggiare, ma 30.000 parcheggi che a oggi sono gratuiti, strisce bianche che verranno trasformate a pagamento. Capito che bel regalo viene dalla Giunta Gualtieri?», prosegue Giannini.
La trasformazione interessa zone centrali e periferiche: aree residenziali dove molti romani lasciano l’auto per andare al lavoro, per fare la spesa o per accompagnare i figli a scuola. in pratica, più entrate per il Comune, più spese per i cittadini.
Quale alternativa alle auto, visti gli attuali trasporti?
Giannini affonda il coltello sul nodo cruciale: «Siamo di fronte a un paradosso. C’è una realtà che è quella di autobus, metropolitane, tram, che non funzionano. Il trasporto pubblico a Roma non funziona. Forse funzionerà – perché ci sono dei cantieri in atto – fra 10, 15, 20 anni. Alcuni cantieri saranno terminati, per stessa ammissione del sindaco, nel 2033 o addirittura nel 2035. Quindi che cosa si fa? Si fa una vera tassa ideologica che tende solo a spremere i romani, perché non c’è in contemporanea un rafforzamento del trasporto pubblico».
La frecciata nei confronti di Gualtieri è chiara: imporre nuovi costi sulla sosta senza garantire alternativa di mobilità (mezzi pubblici più efficienti, corse potenziate, piste ciclabili sicure) è politicamente e socialmente insostenibile. «La realtà che descrive Gualtieri è un rendering, una realtà virtuale contro la realtà reale di questa città», prosegue Giannini, evocando il contrasto tra le slide di progetto e il disagio quotidiano di chi si muove a Roma.
Conti in tasca ai romani: quanto peserà la sosta?
Giannini non si limita alle critiche generiche. Con tono che mescola rabbia e sarcasmo avverte: «Qui c’è una metro che ha pochissime linee, che chiudono alle 23,30. 30 mila di voi dovranno mettere mano al portafoglio ogni mese e tirar fuori tra i 100 e 200 euro solamente per parcheggiare. E questo solo per andare a lavoro». È la cifra politica che mette pressione sull’esecutivo: tassare la mobilità senza offrire soluzioni reali significa trasferire costi sul bilancio familiare, con particolare impatto su lavoratori e pensionati.
Per Giannini la scelta non è né tecnica né amministrativa: è ideologica. «Come si fa ad imporre ideologicamente una visione della mobilità che è assolutamente insufficiente e inadeguata a sostenere la grande mole di cittadini che si muovono su Roma?», attacca.
Il parametro in salotto
Per chiudere, Giannini ironizza “abbracciando” un parcometro. «È un’assurda azione punitiva. Questa è una tassa che va a colpire il portafoglio dei cittadini romani. Se andiamo avanti così con Gualtieri, il parcometro ce lo ritroveremo pure dentro casa».
Ma quale potrebbe essere la soluzione? Se davvero a Roma deve esserci una mobilità alternativa alle auto, allora occorre trovare alternative immediate, con incrementi significativi del trasporto pubblico, incentivi per il car-sharing, parcheggi di scambio gratuiti nelle aree di cintura e una pianificazione che non scarichi il conto sui cittadini. In assenza di queste contromisure, la trasformazione delle strisce bianche in strisce blu rischia di essere l’ennesima beffa ai cittadini.