Roma, “Hai una sigaretta?”: studente pestato in quattro con bottiglie e cavatappi a piazza Bologna

Aggredito mentre andava a prendere il bus a piazza Bologna a Roma, per tornare a casa dopo una serata trascorsa con gli amici. Pestato solo perché non aveva una sigaretta da offrire a degli sconosciuti. Una violenza inaudita, scatenata da un pretesto qualsiasi, e quella che per Debatrit – studente di Medicina 20enne, fuorisede originario di Dubai – doveva essere una serata che faceva da preludio a un lungo weekend di festa, è stata invece l’inizio di un incubo.
Una bottigliata alle spalle, calci e pugni a raffica, e perfino un cavatappi usato per colpirlo alla fronte. Ad aggredirlo quattro giovani, mai visti prima.

Notte di terrore a piazza Bologna
È successo nella notte tra venerdì 30 e sabato 31 maggio, intorno alle 2:00. «Non li conoscevo. Mi hanno chiesto una sigaretta, ho detto che non ne avevo e mi hanno massacrato», racconta Debatrit a Repubblica, ancora sotto shock. È successo verso le due di notte, mentre stava andando a prendere l’autobus a piazzale delle Provincie per tornare verso Tiburtina. L’aggressione è partita da quattro ragazzi – tre italiani e un giovane filippino – che lo hanno fermato davanti a una piadineria e hanno preteso di “controllare” nelle sue tasche. Al rifiuto, la furia incontrollata dei quattro.
«Mi hanno colpito alla nuca con una bottiglia di vetro mentre ero di spalle – racconta – e, quando sono crollato a terra, hanno iniziato a prendermi a calci e pugni. Uno di loro mi ha colpito in fronte con un cavatappi».
I soccorsi: aiutato dall’autista della navetta
Debatrit, ferito e stordito, è stato soccorso dall’autista della navetta notturna della metro B, che lo ha fatto salire e lo ha riaccompagnato verso casa. Ma l’incubo non era finito. I suoi aggressori lo stavano aspettando di nuovo alla fermata, pronti a finirlo. «Mi seguivano con l’auto, volevano picchiarmi ancora. L’autista mi ha detto: “Non posso aprire le porte, altrimenti ti uccidono”».
Solo dopo la chiamata al 112, una pattuglia è arrivata a Tiburtina alle 2:40 e lo ha scortato al Pertini, dove è stato medicato e dimesso con sette giorni di prognosi. Ieri ha sporto denuncia ai carabinieri di piazza Bologna, fornendo una descrizione dettagliata dei suoi aggressori.
«Studiare a Roma era un sogno. Ora ho paura. Un mio amico è stato pestato la settimana scorsa a Pietralata. Per noi studenti Roma è pericolosa», ha spiegato Debatrit. Parole che fanno male, che aprono una ferita non solo sulla sua fronte, ma anche su una città che, sempre più spesso, sembra non riuscire a proteggere chi la vive ogni giorno.