Roma, i boss della cocaina di San Basilio beccati a Ibiza: così la ‘ndrangheta gestiva le piazze di spaccio (VIDEO)

Soldi sequestrati durante l'arresto dei latitanti a Ibiza

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A Roma, nel quartiere San Basilio, da Ibiza, passando prima per i porti di Spagna e Olanda: la rotta della cocaina era chiara, e a gestirla c’era la ‘ndrangheta. Tre latitanti italiani, considerati pezzi grossi dell’organizzazione che controllava le piazze di spaccio di Roma, sono stati arrestati a Ibiza dopo mesi di indagini internazionali. Per loro, la fuga dorata alle Baleari è finita con le manette.

San Basilio “centro” dello spaccio

Dietro questa operazione c’è la mano lunga di un boss calabrese di 57 anni, già condannato e arrestato a luglio, che da inizio Duemila aveva messo le radici a Roma. Il quartiere scelto per impiantare il suo impero era San Basilio, territorio che da tempo convive con le piazze di spaccio più redditizie della Capitale. Lì l’uomo avrebbe costruito un’associazione familiare, arruolando anche i suoi tre figli, e stretto rapporti solidi con un gruppo criminale albanese.

Dalla Colombia a Roma: il viaggio della cocaina

La droga arrivava dal Sud America, caricata su container diretti ai porti di Spagna, Olanda e Gioia Tauro. Grazie al supporto logistico degli alleati albanesi, i carichi entravano in Europa e raggiungevano poi il mercato romano. A San Basilio, la cocaina veniva rivenduta al dettaglio, trasformando il quartiere in una delle centrali dello spaccio più lucrative della città.

Le torture a chi non pagava

Non solo traffici milionari: l’organizzazione faceva pesare anche il suo lato più violento. La Procura di Roma contesta agli indagati anche un episodio di tortura ai danni di uno spacciatore “colpevole” di non aver pagato un debito di droga. Un avvertimento feroce, utile a mantenere il controllo assoluto delle piazze romane.

La cattura a Ibiza 

Il blitz del ROS dei Carabinieri, in collaborazione con la Policia Nacional spagnola e coordinato dalla DDA di Roma, ha messo fine alla latitanza dei tre. Nelle loro abitazioni tra Ibiza e Barcellona sono stati trovati documenti falsi, appunti con la contabilità del narcotraffico, 35mila euro in contanti e modiche quantità di cocaina. Uno dei tre arrestati era già ricercato in Italia per traffico di droga, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.