Roma, i cittadini bloccano il maxi traliccio di telefonia mobile al Centro Agroalimentare: Tribunale ‘bastona’ (di nuovo) il Campidoglio

Roma, l'ingresso del Centro Agroalimentare, in primo piano il sindaco Roberto Gualtieri e un classico traliccio di telefonia mobile

Roma, i cittadini bloccano il maxi traliccio di telefonia mobile al Centro Agroalimentare, “Il Tribunale Amministrativo del Lazio ‘bastona’ di nuovo il Campidoglio. Vittoria storica per un gruppo di cittadini romani che ha bloccato l’installazione di un maxi traliccio di telefonia mobile che sarebbe dovuto sorgere a due passi dal Centro Agroalimentare (CAR), nei pressi di via Collelongo, un traliccio che – non a caso – prende il nome tecnico del rinomato punto vendita di generi alimentari. Va sottolineato che il Centro Agroalimentare, però, nulla c’entra con tale vicenda burocratica e amministrativa.

I cittadini di Roma stoppano il maxi traliccio di telefonia mobile

Dicevamo, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio, con una sentenza destinata a fare scuola, ha accolto il ricorso dei residenti, annullando l’autorizzazione rilasciata dal Campidoglio al colosso internazionale di telefonia Mobile I.S., tra l’altro con la modalità del cosiddetto silenzio-assenso. Tradotto in soldoni: il Campidoglio tace, l’operatore internazionale procede spedito.

Un verdetto giudiziario che suona come una pesante condanna per l’operato di Roma, nella persona del primo cittadino, chiamato direttamente in causa dai residenti, con il loro ricorso. La città di Roma è accusata dai giudici di un “silenzio” colpevole, di “violazioni di legge” e di una pesante “carenza istruttoria“, questo si legge in sentenza. Già nei giorni scorsi, tra l’altro, il Campidoglio era stato ‘bacchettato’ sempre dal Tar Lazio e sempre in materia di Piano Antenne, per un impianto in zona Trigoria.

La battaglia lampo dei cittadini contro antenna e Piano Antenne di Roma

La vicenda ha inizio con il deposito di un ricorso il 25 novembre 2024, poi formalizzato il 9 dicembre 2024, da parte di residenti nelle immediate vicinanze del Centro Agroalimentare. L’obiettivo era l’annullamento dell’autorizzazione per l’installazione di una stazione radio base (SRB) di I.S., formatasi per silenzio-assenso dopo la richiesta presentata dalla società il 19 dicembre 2023.

I cittadini, rappresentati dagli avvocati Antonio Costa e Alfonsina De Rosa, hanno sollevato preoccupazioni per la loro salute e per l’impatto ambientale e paesaggistico del traliccio, situato a pochi metri dalle loro abitazioni.

Hanno evidenziato la potenziale correlazione tra l’esposizione alle onde elettromagnetiche e l’aumento di gravi patologie, allegando studi scientifici e fotografie che mostravano i pregiudizi derivanti dall’immediata vicinanza dell’impianto.

Il Campidoglio nel mirino di cittadini e Tribunale

Il cuore della questione, e il motivo principale dell’accoglimento del ricorso, risiede nella mancanza di un’adeguata istruttoria da parte di Roma Capitale. Il TAR ha rilevato come non ci sia stato un confronto specifico sulle aree preferenziali per la collocazione del traliccio, come previsto dal regolamento comunale.

Roma Capitale, infatti, si è limitata a chiedere all’operatore un’asseverazione sulla non esistenza di tali aree, senza poi dare seguito al rifiuto di I.S. di fornire tale documentazione. I giudici hanno sottolineato che il Campidoglio non ha offerto una concreta collaborazione nel fornire indicazioni su aree preferenziali di proprietà comunale, nonostante fosse un suo compito.

La responsabilità di I.S. e il ruolo del Comune di Roma

Anche I.S.. non sarebbe esente da critiche. La società si è limitata a richiedere la disponibilità di aree comunali prima di presentare l’istanza, senza però dare conto di eventuali verifiche su altre aree preferenziali, pubbliche o private, come richiesto dalla normativa.

Il TAR ha ribadito che non basta affermare di non essere a conoscenza di siti preferenziali e che, per alcune tipologie di aree alternative (come quelle già servite da viabilità), è sufficiente la consultazione del Piano Regolatore Generale (PRG), un documento pubblico di libero accesso.

Nonostante i ricorrenti abbiano fornito un principio di prova, indicando sulla base delle mappe alcune aree pubbliche potenzialmente idonee, né il Comune né l’operatore hanno dimostrato l’impossibilità o l’inidoneità di queste alternative.

Una sentenza che fa giurisprudenza

La sentenza del TAR del Lazio, relatore il dott. Danilo Carrozzo, accoglie il primo motivo di ricorso, che lamentava la violazione dell’articolo 3 del “Regolamento per la localizzazione, l’installazione e la modifica degli impianti di telefonia mobile” di Roma Capitale. Questo articolo individua le aree su cui preferenzialmente devono essere installate le SRB, imponendo all’Amministrazione una compiuta attività istruttoria.

La decisione del Tribunale, che ha avuto la sua udienza pubblica per la discussione della causa il 6 maggio 2025, ha annullato il provvedimento di autorizzazione e condannato Roma Capitale e I. I.S.p.A., in solido, al pagamento delle spese di lite, quantificate in 1.500 euro.

Un (secondo) segnale ‘politico’ e giudiziario (in pochi giorni) forte che impone una maggiore trasparenza e un’istruttoria più accurata nell’installazione delle infrastrutture di telefonia mobile, a tutela della salute e della qualità della vita dei cittadini.

Roma, la mappa dell’area su cui insiste il Centro Agroalimentare, foto Google Maps