Roma, i ladri rubano quattro Rolex in casa di Alessandro Pica: chi è il ristoratore dei vip
Roma, un nuovo colpo messo a segno ai danni di un volto noto della ristorazione romana rilancia il tema, sempre più urgente, della sicurezza nelle abitazioni private. Questa volta nel mirino dei ladri è finito Alessandro Pica, titolare del ristorante “Mezzo”, locale di riferimento del quartiere Trieste-Salario e frequentato da personaggi noti dello sport e dello spettacolo. Mercoledì sera una banda specializzata si è introdotta nella sua casa — a pochi minuti dal locale — portando via quattro Rolex, gioielli e contanti per un valore complessivo di circa 30mila euro. Un episodio che non è solo cronaca, ma una lente che ingrandisce le criticità del territorio. La notizia è stata riportata dal quotidiano La Repubblica.
Il colpo in mezz’ora: una dinamica che rivela un modus operandi collaudato
L’azione è durata appena trenta minuti, un tempo sufficiente per mettere a soqquadro l’appartamento e individuare tutti gli oggetti di valore. “Sono uscito alle 19.15, sono rientrato alle 20.10 con mia figlia. Abbiamo trovato tutto devastato”, racconta Pica. Un’irruzione rapida e chirurgica, coerente con l’attività di gruppi che conoscono bene orari, abitudini e punti ciechi delle abitazioni. Proprio questo dettaglio alimenta l’ipotesi di un basista: qualcuno che conosceva i movimenti del ristoratore e ha fornito informazioni ai ladri consentendo loro di colpire nel momento perfetto.
Le indagini: impronte, residui, frammenti per risalire ai responsabili
Sul posto, già in serata, è intervenuta la polizia scientifica, che ha eseguito un accurato sopralluogo: impronte, fibre, tracce biologiche. Tutto ciò che potrebbe aiutare a ricostruire il passaggio dei ladri e incastrarli grazie al profilo genetico. Un iter che negli ultimi anni si è rivelato decisivo in molte indagini sui furti in appartamento, fenomeno cresciuto sensibilmente nella Capitale soprattutto nelle zone residenziali con basse barriere fisiche e alto reddito medio. Per i residenti del Trieste-Salario, quartiere già segnato da episodi analoghi, l’ennesimo caso solleva nuove domande su presidi, illuminazione, pattugliamenti e sistemi condivisi di segnalazione.
Chi è Alessandro Pica: l’imprenditore che ha detto no alle tangenti
La vicenda assume un’ulteriore rilevanza pubblica se si considera il profilo di Pica. Non solo ristoratore, ma imprenditore che nel 2014 denunciò due funzionari infedeli dell’Agenzia delle Entrate che pretendevano tangenti in cambio di una riduzione di presunte irregolarità fiscali. I funzionari sostenevano che il locale avesse evaso oltre un milione di euro: un’accusa rivelatasi infondata, che serviva da leva per chiedere 8mila euro ogni 100mila di “sconto”. La denuncia dei fratelli Pica permise alla Guardia di Finanza di arrestare i due pubblici ufficiali. Un episodio che segnò il settore, mostrando come denunciare si possa — e si debba — fare, anche in un mondo dove le pressioni sono frequenti.
Il ristorante Mezzo: un punto di riferimento per la Roma che lavora e quella che si diverte
Il locale di via di Priscilla è ormai da anni un crocevia di calciatori, attori, professionisti e creativi. Da Mattia Zaccagni ad Alessio Romagnoli, fino a Marco Giallini e Plinio Fernando, il ristorante è diventato un piccolo hub sociale del quartiere. Ma la notorietà non si ferma alla sala: il profilo Instagram, seguito da oltre 32mila persone, testimonia un successo alimentato dalla cura del dettaglio e da una cucina che mescola tradizione romana e rivisitazioni contemporanee. Un luogo che attira, dunque, non solo appassionati, ma anche l’attenzione — a volte indesiderata — di chi vede nella visibilità un indizio di ricchezza.
Sicurezza domestica: un tema che riguarda tutti, non solo i vip
Sebbene la vittima sia un ristoratore noto, il caso riflette una preoccupazione comune: nessun quartiere è davvero impermeabile ai furti. Gli investigatori sottolineano che molte bande non scelgono le vittime in base alla celebrità, ma sulla prevedibilità degli orari, sulle abitudini e sulla facilità di accesso. In questo senso i residenti possono fare molto: più illuminazione delle aree comuni, sistemi d’allarme integrati, gruppi di controllo di vicinato, maggiore attenzione a cosa si pubblica sui social — soprattutto in tempo reale.
Un episodio che interroga Roma
Il furto a casa Pica non è solo un fatto privato. È un termometro dello stato della sicurezza urbana e uno stimolo al dibattito pubblico. Le indagini proseguiranno nei prossimi giorni, mentre la comunità del Trieste-Salario attende risposte e, soprattutto, un rafforzamento delle misure preventive. Nel frattempo il ristoratore, scosso ma lucido, continua a lavorare: ancora una volta la sua vicenda personale diventa una storia collettiva, che riguarda la città e il suo diritto a sentirsi protetta.