Roma, i negozi che resistono a Don Bosco: quarant’anni di forbici da Tony

Roma, negozio storico Don Bosco Tony

Nel quartiere Don Bosco, tra le palazzine nate negli anni del boom e le insegne delle nuove catene, resistono negozi che da decenni tengono accese le luci ogni mattina. Sono le botteghe storiche, punti di riferimento che hanno accompagnato la vita del quartiere e che ancora oggi custodiscono storie e memoria. Tra queste c’è Tony, parrucchiere che da quarant’anni porta avanti un salone fondato dal padre negli anni Cinquanta in via Ponzio Cominio 72.

Tony non ha vissuto in prima persona i primissimi anni del quartiere, ma le foto e i racconti di famiglia sono vividi: “Nel 1955 qui davanti era tutta campagna. Mio padre ha una foto con la Lambretta, dietro di lui solo prati. Poi sono arrivate le prime palazzine dei vari enti pubblici. È stato allora che il negozio ha preso forma, intorno al 1956-57”.

Quando la zona era ancora in costruzione, il salone era già lì, una delle prime attività di via di Don Bosco. Nel 1990 l’attività è passata nelle mani di Tony, che l’ha trasformata senza mai snaturarla, mantenendola salda come presidio di comunità.

Oltre il mestiere, una memoria viva del quartiere Don Bosco

Accanto a Tony c’è Stefania, che lo affianca da anni e conosce bene clienti e abitudini del quartiere. La sua presenza ha contribuito a creare un clima familiare: il salone è diventato non solo un posto dove ci si prende cura dei capelli, ma anche un luogo di confidenza, chiacchiere e piccoli rituali quotidiani.

Molti clienti entrano salutando entrambi per nome, perché la continuità e il rapporto personale sono parte integrante di quell’esperienza che solo le botteghe storiche sanno offrire.

Negli anni Tony ha visto chiudere tante attività, ma resiste insieme al ristorante “La Matriciana”, simbolo del quartiere. Il suo salone ha continuato a evolversi, senza mai restare fermo: “La formazione è sempre stata fondamentale. Non riguarda solo i tagli o le colorazioni, ma anche la comunicazione, il marketing, perfino aspetti culturali. Oggi i clienti sono molto più informati, e bisogna essere all’altezza delle loro aspettative”. Eppure, confessa, non era una passione innata: “Non ho scelto subito di fare il parrucchiere, ma più mi impegnavo e più cresceva dentro di me. Il sacrificio e lo studio hanno acceso questa passione che oggi è parte della mia vita”.

A Roma l’identità non vive solo nei monumenti, ma nelle botteghe di quartiere che resistono al tempo. Negozi come quello di Tony a Don Bosco custodiscono memoria, relazioni e continuità. Difenderli significa difendere l’anima popolare e autentica della città.