Roma, i rom di via Candoni nascondevano uno stock di abiti griffati: la scoperta

blitz via candoni

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Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale: la Questura ha disposto un ampio dispiegamento di forze dell’ordine per mettere a segno un nuovo blitz nel campo rom di via Candoni.

Il blitz

Gli agenti e i militari sono entrati in azione alle prime luci dell’alba ed hanno perlustrato tutto non tralasciando neanche un dettaglio permettendo di fare un’incredibile scoperta.

Tra le auto (e i rottami di veicoli), le baracche i manufatti era nascosto una stock house di abbigliamento ed accessori griffati, tutti rubati.

Lo stock

C’era di tutto, dalle borse alle cinture di lusso, profumi e capi di abbigliamento griffati ben piegati o raccolti alla rinfusa in trolley occultati nei meandri del campo.

Il bilancio di quanto rivenuto questa mattina dalle Forze dell’Ordine e coordinati dal dirigente del Commissariato è sorprendente.

L’area, ai margini del quadrante sud-ovest della Capitale, si estende per diversi ettari su un terreno occupato abusivamente anche con tende e roulotte adibite a casa per i rom. I fatti di cronaca che ruotano intorno al campo sono numerosi. Dopo gli incendi, le sassate agli autisti Atac e  la presenza di immigrati irregolari, si scopre che i nomadi di via Candoni nascondevano un “bottino” non indifferente.

Il mercato parallelo

I vestiti, probabilmente, se non fossero stati sequestrati, sarebbero finiti nel mercato parallelo dei vestiti e accessori di marca.

Per risalire alla filiera di vendita dalla quale sono stati sottratti sarà fondamentale il lavoro dei militari della Guardia di Finanza, anche loro intervenuti nel blitz di questa mattina, per procedere con il tracking.

La merce rubata verrà restituita

Ma c’è una bella notizia per le vittime dei furti. Gli oggetti sotto sequestro ad oggi non associati a fattispecie di reato sono disponibili per riconoscimenti da parte delle vittime, che potranno presentarsi nelle prossime ore presso l’XI Distretto San Paolo, sito in via Portuense 183, munite di denuncia e relativa documentazione fotografica.

Due persone verranno espulse

Intanto questa mattina, decine di persone, alcune delle quali risultate con precedenti per reati contro il patrimonio sono state identificate. Due di queste, di origine bosniaca, sono state accompagnate presso l’Ufficio Immigrazione della Questura per gli approfondimenti necessari alla definizione della loro posizione sul territorio nazionale ed alla valutazione dei presupposti utili alla espulsione con rimpatrio nel Paese d’origine.

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