Roma, il comune costretto a “precettare” 250 vigili per costituire i seggi

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Elezioni a Roma, che succede ai seggi? Disaffezione degli elettori per la politica o semplice disorganizzazione? Fatto sta che è stato piuttosto difficile costituire i seggi nella Capitale: defezioni, malattie, rinunce. Tanto che il comune ha dovuto “precettare” ben 250 vigili urbani per formare regolarmente i seggi. In altre parti d’Italia coinvolti anche i dipendenti dei trasporti pubblici. Non sappiamo che segnale sia, forse è stato sempre così, ma mai come stavolta. La difficoltà contingente è confermata anche dal Campidoglio. “Ringrazio di cuore tutti i dipendenti capitolini, l’ufficio elettorale, gli agenti della Polizia Locale e tutti coloro che stanno consentendo lo svolgimento delle operazioni di voto in una situazione particolarmente complessa e certamente fuori dall’ordinario”.

Vigili in soccorso dei seggi elettorali

Lo dichiara infatti in una nota l’assessore al Personale del Comune di Roma Antonio De Santis. “Solo Grazie a un grande lavoro di squadra, siamo riusciti a definire la composizione di tutti i circa 2.600 seggi elettorali anche mediante le oltre 760 procedure di surroga dei presidenti rinunciatari (anche grazie ai vigili, ndr). Una situazione senza precedenti. Il raggiungimento di questo risultato risiede in particolar modo nel profondo senso civico dei dipendenti di Roma Capitale. Grazie!”, conclude De Santis. Per “lavoro di squadra” si intende ovviamente la chiamata alle armi dei dipendenti comunali per far sì che il rito delle elezioni vada avanti senza intoppi.

Al voto amministrativo in 18 milioni

Oltre al referendum confermativo, sono 18.473.922 milioni gli elettori chiamati al voto oggi e domani quelli per le elezioni regionali. Interessano 6 Regioni a statuto ordinario (Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Veneto) e 1 a statuto speciale (Valle d’Aosta, dove l’elezione del presidente non è diretta ma avviene da parte del Consiglio). Per le elezioni suppletive del Senato della Repubblica, gli aventi diritto al voto sono 467.122 per la Sardegna (Collegio plurinominale 01 – Collegio uninominale 03 Sassari) e 352.696 per il Veneto (Collegio plurinominale 02 – Collegio uninominale 09 Villafranca di Verona).

Quasi mille i comuni al voto

Le elezioni amministrative interessano, invece, 962 comuni e coinvolgono 5.725.734 elettori. Trai comuni al voto 3 capoluoghi di regione (Aosta, Trento e Venezia) e 15 di provincia (Mantova, Lecco, Bolzano, Arezzo, Macerata, Fermo, Chieti, Andria, Trani, Matera, Crotone, Reggio di Calabria, Agrigento, Enna e Nuoro). Per cinque nuovi Comuni si voterà per la prima volta. Si tratta di Borgo d’Anaunia, Novella, San Michele all’Adige e Ville di Fiemme nella provincia autonoma di Trento e del nuovo comune di Presicce-Acquarica in provincia di Lecce. Il comune di Marcetelli, in provincia di Rieti, è quello con il minor numero di elettori, solo 74. Venezia, con i suoi 200.700 elettori è il più grande.