Roma, il Consiglio di Stato respinge un altro (l’ennesimo) ricorso contro il Termovalorizzatore: non tutto però è ancora perduto

Termovalorizzatore
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Roma, il Consiglio di Stato, secondo ed ultimo grado della Giustizia Amministrativa, ha pubblicato la sentenza con la quale si respinge un altro, verrebbe da dire l’ennesimo ricorso contro il progetto del termovalorizzatore promosso dal sindaco capitolino Roberto Gualtieri. Ma non tutto, però, è ancora perduto. Prima di tutto è certamente utile ricordare che l’impianto brucia rifiuti da circa 600mila tonnellate annue di pattume urbano all’anno dovrebbe essere gestito da Acea, la municipalizzata dell’acqua di proprietà, al 51 %, del comune di Roma. Dovrebbe sorgere su un terreno di circa 10 ettari situato in località Santa Palomba, tra i due comuni di Albano Laziale ed Ardea, quindi all’estrema periferia di Roma sud, al confine coi Castelli Romani.

Il Consiglio di Stato ferma i no inceneritore

Tornando alle carte bollate ed ai Tribunali, è da considerare poi ci sono anche altri ricorsi, ancora pendenti, contro il termovalorizzatore capitolino. Ad esempio quello promosso da alcune associazioni di Roma sud, presentato a maggio scorso, che non andrà in discussione prima del prossimo autunno 2024. Ma, certo, viste e considerate le precedenti bocciature di numerosi altri ricorsi, anche quelli di vari municipi tra i quali Pomezia, Ardea e Albano Laziale, non c’è da stare sereni. Almeno per chi si oppone all’impianto. In redazione è giunto un comunicato di Legambiente, la nota associazione ambientalista nazionale.

Legambiente in campo insieme ai cittadini

“L’impegno di Legambiente perché si avvii a Roma un grande percorso per l’economia circolare non si ferma di certo e anzi diventa ancor più incessante – commenta Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio – nonostante una sentenza negativa per l’ambiente, per la gestione virtuosa dei rifiuti e per la salubrità dei territori.

Il Giubileo 2025? Solo un pretesto di Gualtieri

Dove continua la falsa narrazione che l’impianto sarebbe necessario verso un Giubileo entro il quale, come tutti sanno, non ci sarà alcun inceneritore costruito. Il Giubileo partirà infatti tra 170 giorni, il prossimo 8 dicembre e il progetto non è neanche lontanamente realizzabile.

Qualche speranza, ancora c’è…

Negli ultimi 2 anni l’associazione del Cigno Verde ha dedicato fortissimo impegno contro la scelta del termovalorizzatore, insieme alla Cgil con una grande proposta alternativa ancora tutta validissima, informando i cittadini sui rischi e contrastandone la realizzazione nelle aule di giustizia attraverso il lavoro degli avvocati Diego Aravini, Micaela Chiesa e Umberto Fantigrossi, presidente e componenti del Centro di Azione Giuridica Nazionale di Legambiente“.

L’appuntamento del 25 giugno a villa Mercede

Per continuare a informare e discutere, Legambiente da appuntamento il 25 giugno a Roma, presso Villa Mercede in Via Tiburtina 113 per l’iniziativa “Perchè diciamo No all’Inceneritore” organizzata dai circoli romani “Le Perseidi” e “Gemme” e da Legambiente Lazio e la rete tutela Roma sud”.