Roma, il Giubileo non basta, servono nuove strade e marciapiedi in centro: via all’ennesimo mutuo da 2 milioni

Roma, sullo sfondo piazza Bologna, foto Google Maps, in primo piano il sindaco Roberto Gualtieri e la mini-sindaca del Municipio II Francesca Del Bello

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Roma, i fondi del Giubileo arrivati copiosi per sostenere la Capitale durante l’Anno Domini 2025, che ormai volge verso la sua fase conclusiva, e gestiti dal sindaco Roberto Gualtieri in qualità anche di Commissario per il Giubileo, evidentemente non sono bastati a risanare davvero la città. Esattamente come non sono evidentemente bastati anche i fondi europei PNRR-ministeriali, da cui hanno attinto a piene mani tanti sindaci, anche della stessa provincia di Roma. Il Municipio II di Roma guidato dalla mini-sindaca Francesca Del Bello ha appena approvato due progetti molto onerosi di fattibilità tecnico-economica per la manutenzione straordinaria di strade e marciapiedi che riguardano, in particolare, i quadranti Bologna-San Lorenzo e ParioliPinciano.

Roma Municipio II, ok ai due nuovi mutui da 2 milioni per i marciapiedi del centro

Ciascun intervento ammonta a 1 milione di euro, per un totale di due milioni di euro. Entrambi i progetti verranno finanziati, quindi, tramite due mutui che graveranno sulle casse di Roma. Formalmente, le delibere municipali della Del Bello sanciscono la copertura finanziaria delle opere, ma la sostanza rimane. Ogni nuovo prestito si traduce in un aggravio del debito complessivo della città per i decenni a venire, che graverà sui cittadini.

Roma città Santa per il Giubileo, ma anche commissariata per il suo maxi debito

Roma non è una città come le altre: le sue finanze sono commissariate dal Governo nazionale fino al 2028, con un debito che sfiora i 300 milioni di euro. Il sindaco, Roberto Gualtieri, veste anche i panni di Commissario Straordinario per il rientro dal debito, in un delicato equilibrio tra amministrazione ordinaria e gestione straordinaria del passivo. Ogni mutuo, anche se ora formalmente assunto dai Municipi, contribuisce a mantenere alto il livello dell’indebitamento capitolino, impedendo un reale risanamento.

Gualtieri è sindaco ma anche Commissario del Giubileo e Commissario perla gestione del maxi debito

Le casse del Campidoglio sono da anni in profondo rosso. La macchina comunale arranca tra entrate insufficienti e spese correnti che divorano risorse. Le opere di manutenzione, necessarie e attese dai cittadini, vengono così finanziate ricorrendo al debito. Una dinamica che riproduce un circolo vizioso: per garantire i servizi si contrae un mutuo, ma questo stesso mutuo alimenta il fardello che Roma si trascina da decenni. E Gualtieri in qualità di Commissario del debito sarebbe chiamato proprio a gestire, come il buon padre di famiglia, questo equilibrio delicatissimo.

Gli 80 milioni di mutui della Giunta Gualtieri in nove mesi

Eppure, a ben vedere, solo negli ultimi nove mesi la Giunta capitolina guidata dal primo cittadino ha varato circa 80 milioni di euro in nuovi mutui e prestiti. Una cifra imponente, che si aggiunge ai prestiti già accesi negli anni passati. Ora, con il via libera della giunta municipali a ulteriori mutui – come nel caso del Municipio II, che speriamo sia solo un caso isolato – cambia il livello amministrativo che assume formalmente la decisione, che ‘declassa’ dal Campidoglio al Municipio. Ma non cambia la sostanza: il debito resta sulle spalle del Campidoglio e, in ultima analisi, dei cittadini romani.

Le opere nei quartieri centrali e periferici di Roma

Gli interventi previsti nei due quadranti non sono secondari: Bologna-San Lorenzo e Parioli-Pinciano sono zone centrali, ad alta densità abitativa di Roma e frequentate da migliaia di persone ogni giorno. La manutenzione straordinaria di strade e marciapiedi è cruciale per la sicurezza e la vivibilità urbana. Ma proprio la loro importanza sottolinea il paradosso: per garantire opere ordinarie, Roma è costretta ancora una volta a indebitarsi.

L’analisi politica: la sfida del Campidoglio post Giubileo e pre-elezioni 2027

Sul piano politico, i nuovi mutui – capitolini e municipali – confermano una strategia già vista (leggi articolo): l’amministrazione preferisce non rallentare i lavori, scaricando però i costi sul futuro. È una scelta che mostra l’urgenza di risposte immediate alle richieste dei cittadini, da presentare magari nel corso della prossima campagna elettorale in vista del voto atteso nella primavera 2027, ma rischia di compromettere il risanamento strutturale dei conti. La doppia veste del sindacocommissario mette in luce una contraddizione evidente: chi dovrebbe guidare il rientro dal debito, continua ad autorizzare – o a ‘far autorizzare’ dei municipi – nuovi prestiti, nuovi mutui, nuovi debiti.

Il nodo irrisolto del risanamento

Roma resta prigioniera di un modello finanziario che perpetua il debito. Ogni opera necessaria, dalle strade ai marciapiedi, viene garantita solo grazie a nuovi mutui. Il commissariamento fino al 2028 rappresenta una misura straordinaria, ma finché la logica sarà quella di ricorrere sistematicamente all’indebitamento, sarà difficile intravedere una vera via d’uscita.