Roma, il principe Bonanno: “Usato dalla mia ex solo come un bancomat. Amore zero”

Una relazione fatta di regali, viaggi esclusivi e carte di credito sempre attive. È questa la cornice in cui si inserisce la vicenda giudiziaria che vede protagonista Giacomo Bonanno di Linguaglossa, 54 anni, nobile siciliano, oggi parte lesa in un processo che fa discutere. Al centro della contesa, la sua ex compagna Tanya Yashenko, modella di origini bielorusse, rinviata a giudizio con le pesanti accuse di circonvenzione di incapace e autoriciclaggio. Secondo quanto ricostruito dalla procura, l’uomo sarebbe stato manipolato nel corso di una relazione definita dalla donna “molto intensa ma complicata”, ma che per gli inquirenti nascondeva ben altri obiettivi.
Il meccanismo: denaro, regali e viaggi
Bonanno ha raccontato in tribunale una relazione costruita su continue richieste economiche. Un flusso incessante di regali di lusso e viaggi internazionali, tutti rigorosamente a spese sue. Dall’orologio da 15mila euro acquistato a Milano, a soggiorni in località esclusive come Saint-Tropez, Monte Carlo, Miami e le Maldive, il racconto è una carrellata di opulenza e sottomissione emotiva. A ogni obiezione, il principe riferisce di aver ricevuto la stessa risposta: “Se non mi dai quello che voglio, me ne vado”. Più che una storia d’amore, sembrerebbe un rapporto di potere in cui la leva principale era il patrimonio dell’uomo.

Le accuse: un milione e mezzo in fumo
Il calcolo effettuato dalla procura è impietoso: oltre un milione e mezzo di euro sarebbe passato dalle tasche del principe a quelle della modella, spesso anche tramite bonifici diretti e prelievi con carte intestate a lui. Almeno quattro quelle in uso a Yashenko. Gioielli, contanti, soggiorni anche per i familiari della donna. In un caso, Bonanno racconta di aver pagato camere d’albergo per il fratello di Tanya, “per non lasciarlo solo a Roma”, come avrebbe chiesto lei. Un vero e proprio drenaggio economico che, per l’accusa, sarebbe stato condotto con lucidità e metodo.
La posizione della procura di Roma
L’impianto accusatorio ruota intorno alla presunta fragilità psichica del principe. Secondo gli inquirenti, l’uomo sarebbe stato incapace di opporsi alle pressanti richieste della donna, accecato da un sentimento non corrisposto. La giustizia dovrà ora stabilire se Bonanno fosse davvero in grado di intendere e volere durante il periodo in cui si è svolta la relazione. Un aspetto centrale per il prosieguo del processo, che potrebbe far crollare l’intero castello difensivo dell’imputata.
Una favola nera in abito bianco
All’ultima udienza, Tanya Yashenko si è presentata in completo bianco, capelli raccolti e sguardo fisso sul banco dei testimoni. Ha ascoltato il lungo racconto dell’ex, definendolo in passato “un uomo sensibile”, ma senza mai entrare nel merito delle accuse. Le sue parole, riportate agli atti, parlano di un amore sincero ma tormentato, incrinato – a suo dire – da “denunce sbagliate”. Ma per il tribunale di Roma la questione è ben più concreta: capire se dietro quella relazione si nascondesse una strategia premeditata per svuotare i conti del principe.
Un caso emblematico della nuova truffa sentimentale
La vicenda Bonanno-Yashenko si inserisce in un filone sempre più frequente: relazioni basate su uno squilibrio economico e psicologico, che finiscono per diventare veri e propri casi giudiziari. Un amore nato tra viaggi e lusso, finito in un’aula di tribunale con cifre a sei zeri e l’ombra pesante di un possibile raggiro. Il processo è solo all’inizio, ma l’opinione pubblica è già divisa. Per qualcuno è l’ennesima storia di un uomo che si è illuso. Per altri, il simbolo di una società dove i sentimenti diventano strumenti di guadagno.