Roma, il Vaticano sfratta anziana malata. L’Unione Inquilini: “Dov’è la solidarietà che predicate?”

Anziana e malata sfrattata da Capitolo di San Pietro, di proprietà del Vaticano. Mentre Papa Francesco invita a solidarietà e accoglienza, una vicenda a Roma solleva interrogativi sulla coerenza delle azioni del Vaticano. Una donna di oltre 65 anni, con gravi patologie come l’agorafobia, rischia di essere sfrattata dall’appartamento in cui vive dal 1993. Lo sfratto, previsto con il supporto della forza pubblica, è stato disposto dall’amministrazione “Capitolo di San Pietro”, un collegio di clero all’interno del Vaticano, proprietaria dell’immobile.
La storia dell’anziana abbandonata alla sua sorte
Secondo l’Unione Inquilini, la donna vive sola in un appartamento di via del Gonfalone. Dopo aver ricevuto uno sfratto per “finita locazione” anni fa, era riuscita a restare nell’abitazione grazie a un accordo verbale che prevedeva un affitto maggiorato. Tuttavia, la situazione è degenerata: l’Apsa vuole riappropriarsi dell’immobile per destinarlo ad altri usi.

“Giovedì ci sarà il terzo accesso dell’ufficiale giudiziario, questa volta con la forza pubblica”, ha dichiarato Silvia Paoluzzi dell’Unione Inquilini. “Nonostante le sue condizioni di salute e i tanti anni trascorsi in quella casa, la signora non ha accettato le soluzioni offerte dai servizi sociali e si oppone fermamente allo sfratto.”
Appelli inascoltati e contraddizioni con il Giubileo
Il caso arriva in un momento delicato, proprio quando Papa Francesco ha esortato le diocesi e i proprietari di immobili della Chiesa a mettere a disposizione le loro strutture per affrontare l’emergenza abitativa. “Le parole del Papa sembrano distanti dalla realtà che stiamo vivendo”, commentano i rappresentanti dell’Unione Inquilini.
Una mozione approvata dall’Assemblea capitolina chiedeva al sindaco di Roma di fermare gli sfratti durante il Giubileo, ma per ora non ci sono segnali di intervento. “Come possiamo accettare che sia proprio il Vaticano, in pieno Giubileo, a sfrattare un’anziana malata?” si domanda Paoluzzi.
Il sostegno dell’Unione Inquilini
L’Unione Inquilini ha annunciato un picchetto di solidarietà per impedire lo sfratto e dare supporto alla donna. Ma la domanda resta: come si concilia l’immagine di una Chiesa vicina ai più fragili con azioni che sembrano tradire questo impegno?
Il caso, oltre a essere una questione umanitaria, solleva un tema più ampio sulla gestione degli immobili della Chiesa e sulla responsabilità sociale durante un evento simbolico come il Giubileo.
Aggiornamento
Giovedì Unione inquilini è riuscita a rinviare lo sfratto della signora Anna: un rinvio di 3 mesi non certo facile dal momento che il capitolo di San Pietro di proprietà del Vaticano aveva chiesto l’immediato rilascio dell’immobile.
“Una contraddizione lancinante rispetto a quanto richiesto dal papa che invita a dare solidarietà alle persone che vivono la precarietà abitativa”, dichiara Silvia Paoluzzi, presidente dell’Unione inquilini.
“Ora chiediamo l’intervento del Vaticano affinché si possa regolarizzare la situazione della signora Anna che da tanti anni vive all’interno dell’alloggio, oppure per garantire il passaggio di casa in alloggio adeguato e dignitoso. Il Comune di Roma, nello specifico l’assessorato alle politiche sociali del Municipio e del Comune, hanno chiesto il rinvio proprio per la fragilità della signora sottolineando la volontà di dare gli strumenti necessari per poter provvedere”.
“Questa vicenda così dolorosa per la persona coinvolta ci parla anche di una ferita aperta nel cuore della città, la precarietà abitativa è infatti una piaga drammatica. Ogni giorno infatti senza passaggio da casa a casa vengono sfrattate oltre 5 famiglie a Roma mentre cresce una tensione speculativa sempre più feroce per la rincorsa agli affitti brevi. Anche il comune, che ha recentemente votato una mozione per la sospensione degli sfratti durante il Giubileo, è chiamato a dare seguito a questo impegno con iniziative concrete ed efficaci”.