Roma, il ventenne Leo Artin Boschin è scomparso: la famiglia chiede aiuto

Roma, Leo Artin Boschin

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Roma è in ansia per Leo Artin Boschin, ventenne romano scomparso dalla sua abitazione di Trastevere nella notte del 9 ottobre 2025. Figlio del compianto Bruno Boschin, proprietario della storica Libreria del Viaggiatore in via del Pellegrino, Leo si è allontanato volontariamente, lasciando dietro di sé una scia di preoccupazione che coinvolge familiari, amici e le autorità cittadine.

Roma, le prime ore decisive

Secondo quanto riferito dal Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi OdV, Leo è uscito di casa intorno alle due del mattino e da allora non ha più dato notizie. La madre, unica convivente, ha immediatamente denunciato la scomparsa alle forze dell’ordine, avviando una corsa contro il tempo per ritrovare il giovane. «Leo è alto un metro e novanta, pesa circa ottanta chili, ha capelli castani e occhi verdi», specificano gli esperti del Comitato. La descrizione fisica del ragazzo lo rende facilmente riconoscibile, ma la notte e la mancanza di informazioni sul suo abbigliamento complicano le ricerche.

Un contesto familiare delicato

Il quadro familiare rende la situazione ancora più drammatica. Leo ha perso il padre undici anni fa a causa di un tumore. La madre, rimasta sola, condivideva la casa con lui, ma negli ultimi tempi il ragazzo aveva manifestato il desiderio di vivere per strada, esprimendo una volontà di indipendenza precoce e problematica. Secondo il Comitato, il giovane potrebbe essersi diretto a Padova, dove sarebbe dovuto partire con alcuni amici, anch’essi impegnati nelle ricerche.

La rete di ricerche

Le autorità hanno attivato tutte le procedure necessarie: polizia, carabinieri e squadre locali sono sul campo. Al loro fianco, il Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi OdV coordina le ricerche con metodi investigativi, logistici e psicologici. L’associazione invita i controllori di Atac, Cotral, Italo e Trenitalia, così come la sicurezza della metropolitana, a prestare attenzione a ogni possibile avvistamento. «Se Leo non è partito per Padova, potrebbe ancora trovarsi in stazioni come Trastevere o Termini, o muoversi nel centro di Roma», spiegano dal Comitato.

L’appello dei familiari

La famiglia di Leo, pur nel dolore e nell’ansia, ha lanciato un appello pubblico, chiedendo a cittadini e viaggiatori di collaborare e di segnalare qualsiasi movimento sospetto. Il Comitato ha messo a disposizione il numero +39 388 189 4493, attivo 24 ore su 24, offrendo supporto completo per ricerche, informazioni e sostegno psicologico. In caso di emergenza, resta attivo il numero unico 112.

Una città unita dalla preoccupazione

La scomparsa di Leo ha immediatamente acceso i riflettori sulla vulnerabilità dei giovani e sulla necessità di sistemi di allerta rapidi e coordinati. Roma si mobilita, tra ansia e solidarietà, nella speranza che il ragazzo possa tornare a casa al più presto. L’intervento coordinato tra famigliari, associazioni e autorità rappresenta un esempio di come la società civile possa reagire di fronte a situazioni critiche.

Perché ogni minuto conta

Ogni ora che passa aumenta la tensione: Leo, giovane e indipendente, potrebbe trovarsi in contesti a rischio. La famiglia e il Comitato insistono sull’importanza della collaborazione di tutti: occhi aperti nelle stazioni, attenzione alle aree centrali e ogni segnalazione può rivelarsi decisiva. In questa corsa contro il tempo, Roma intera diventa una rete di sostegno, nella speranza che il ventenne torni presto tra le mura domestiche, sicuro e accompagnato dall’affetto di chi lo cerca senza sosta.