Roma, in fiamme discarica abusiva di 3500 mq: denunciato il proprietario
Roma, le fiamme si sono levate alte, ieri mattina, tra i campi incolti del quartiere Pisana. Un incendio improvviso, denso di fumo e odore acre, ha messo in allarme residenti e forze dell’ordine. All’arrivo sul posto, le pattuglie del XII Gruppo Monteverde della Polizia Locale di Roma Capitale hanno fatto una scoperta inquietante: dietro quel fuoco non c’era solo sterpaglia, ma una vera e propria discarica abusiva, estesa su oltre 3.500 metri quadrati di terreno privato.
Tra le fiamme, bruciavano cumuli di materiali plastici, cartacei, ferrosi e legnosi. Un mosaico di rifiuti di ogni genere, abbandonati nel tempo e destinati – forse volutamente – a sparire tra le lingue di fuoco.
Il blitz della Polizia Locale e la scoperta shock
L’intervento degli agenti, inizialmente chiamati a regolare la viabilità e garantire la sicurezza della zona, si è trasformato in una operazione ambientale a tutti gli effetti. Dopo aver contenuto il pericolo per la circolazione e verificato la stabilità delle aree circostanti, i vigili hanno potuto accertare l’entità del disastro: oltre 50 metri cubi di rifiuti ammassati senza alcuna autorizzazione, a pochi passi dalle abitazioni.
Il terreno, recintato solo in parte e accessibile da più punti, era diventato nel tempo una discarica di fatto, un deposito clandestino di scarti edilizi e industriali. A completare il quadro, le tracce evidenti di un rogo recente, con rifiuti dati alle fiamme per ridurne il volume o cancellarne le tracce.
Scatta la denuncia: indagato il proprietario del terreno
L’area è stata immediatamente posta sotto sequestro. Le forze dell’ordine hanno denunciato il proprietario, un cittadino italiano di 64 anni, per reati ambientali connessi allo stoccaggio illecito di rifiuti. La sua posizione è ora al vaglio della magistratura, che dovrà accertare eventuali responsabilità dirette nell’accumulo dei materiali e nel rogo che ha devastato la zona.
Non si escludono ulteriori sviluppi: gli investigatori stanno infatti approfondendo la posizione di altri soggetti che potrebbero aver avuto un ruolo attivo nell’abbandono o nell’incendio dei rifiuti. L’obiettivo è comprendere se si tratti di un episodio isolato o dell’ennesimo tassello di un sistema di smaltimento illegale radicato nella periferia romana.
Il danno ambientale e il rischio per la salute
Le conseguenze dell’incendio non sono solo visive. Le fiamme hanno liberato nell’aria sostanze potenzialmente tossiche, frutto della combustione di materiali plastici e verniciati, che potrebbero avere ricadute sulla qualità dell’aria e sulla salute dei residenti. L’area è stata transennata in attesa delle analisi dell’Arpa Lazio, che dovranno stabilire il livello di contaminazione del suolo e dell’atmosfera.
Nel frattempo, molti cittadini del quartiere hanno espresso preoccupazione e rabbia, denunciando una situazione di degrado tollerata da tempo. “Quel terreno è sempre stato pieno di rifiuti”, raccontano alcuni residenti. “Da mesi chiediamo interventi, ma nessuno era mai venuto a verificare davvero”.
Una ferita nella città: Roma e l’emergenza rifiuti
L’episodio alla Pisana riaccende i riflettori su una piaga storica della Capitale: le discariche abusive che punteggiano le periferie. Luoghi dimenticati, dove l’incuria si intreccia con l’illegalità e dove, troppo spesso, il fuoco diventa il mezzo più rapido – e criminale – per far sparire i rifiuti.
Solo negli ultimi mesi, la Polizia Locale ha effettuato decine di sequestri analoghi, da Ostia a Tor Sapienza, a dimostrazione di un fenomeno che non accenna a diminuire. Gli esperti parlano di una “emergenza silenziosa”, aggravata dalla difficoltà di smaltimento legale dei materiali da costruzione e dall’assenza di controlli capillari nelle zone più periferiche.
Un segnale alla città: la legalità non brucia
L’intervento delle forze dell’ordine rappresenta un segnale forte. La lotta alle discariche illegali non è solo una questione ambientale, ma di sicurezza e dignità urbana. Ogni area recuperata, ogni denuncia, è un passo verso una città più sana e più giusta.
Il rogo della Pisana, con il suo fumo nero che si alzava visibile a chilometri di distanza, resta l’immagine di una ferita aperta. Ma anche il promemoria di una necessità: proteggere il territorio, prima che l’illegalità lo consumi del tutto.