Roma, incendi al Viminale, Ministero e Rai: preso a Ladispoli il piromane con l’ossessione per la polizia

Stava cercando di non farsi riconoscere da nessuno, aveva trovato rifugio all’interno di un parco di Ladispoli, sul litorale romano. Stava provando a cambiarsi i vestiti che aveva indossato poche ore prima, quando aveva appiccato una serie di incendi. Voleva eliminare ogni traccia, nascondere gli abiti nel suo zaino. Ma quel tentativo è stato inutile perché gli agenti della Polizia lo hanno individuato e arrestato. Lui, il piromane che nell’arco di poche ore il 24 luglio aveva dato fuoco in più zone di Roma, è stato arrestato e ora si trova nella Casa Circondariale di Civitavecchia a disposizione dall’Autorità Giudiziaria.
Piromane arrestato a Ladispoli, più incendi in un solo giorno
L’uomo, un italiano di 43 anni senza fissa dimora, il 24 luglio scorso, in poche ore, ha appiccato più incendi. Lo ha fatto nei pressi del Ministero della Giustizia, poi davanti al Commissariato di P.S. “Viminale“, dove ha tentato di dare fuoco a un’auto di servizio. Sempre con la stessa modalità. Si è aggirato con fare sospetto, quasi come se prima avesse fatto un sopralluogo, poi è entrato in azione.

Nel pomeriggio di ieri, però, è stato individuato e arrestato. Stando a una ricostruzione, l’uomo avrebbe maturato un risentimento verso gli organi di polizia e quelli giudiziari, a seguito di un processo subito per reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e lesioni personali, emerso, in particolar modo, in occasione di un esposto presentato alla polizia lo scorso 9 luglio.
Gli incendi in serie
Non solo Ministero della Giustizia e Commissariato Viminale. Stando agli accertamenti eseguiti con rapidità, gli agenti sono riusciti ad appurare che l’uomo si era reso responsabile di altre azioni delittuose nella medesima giornata. E sempre con la stessa tecnica. Nel primo pomeriggio del 24 luglio, infatti, si sarebbe recato nei pressi della sede RAI di Viale Mazzini, dando fuoco a una tavola di legno, con le fiamme che si sono propagate a un albero all’interno della recinzione del sito.
In serata, a distanza di poche ore, si sarebbe spostato nei pressi del Ministero della Giustizia di Via Arenula, bruciando il contenuto di una busta da lui stesso posizionata poco prima sotto un’autovettura di servizio. In quel caso ha provocato un incendio che ha danneggiato parzialmente il veicolo, rogo domato solo grazie al tempestivo intervento del personale della polizia penitenziaria di vigilanza. Come se non bastasse, all’esterno della sede del Consiglio Superiore della Magistratura di Piazza Indipendenza, invece, avrebbe accesso un rogo con una busta contenente lattine e bottiglie. Infine, avrebbe portato a compimento il disegno criminoso all’esterno del Commissariato di P.S. Viminale, provocando un incendio, che ha danneggiato un’autovettura con colori d’istituto. Rogo che anche questa volta è stato sedato solo grazie all’intervento tempestivo del personale di polizia in servizio presso il commissariato.
L’arresto
Ieri il ‘viaggio di fuoco’ del piromane è giunto al capolinea. Gli Agenti della DIGOS della Questura di Roma, con l’ausilio del personale del Commissariato “Viminale”, dopo un’indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia e svolta attraverso l’analisi delle immagini registrate da diversi sistemi di videosorveglianza, sono riusciti a risalire all’uomo. Lui che il 10 luglio scorso era stato identificato all’esterno del Ministero della Giustizia per aver dato fuoco ad alcune sterpaglie, attirando l’attenzione di due turisti, che avevano poi domato le fiamme.
Il 43enne, rintracciato a Ladispoli, è stato arrestato. La bottiglia, parzialmente combusta trovata in prossimità dell’incendio davanti al Commissariato Viminale, è stata sequestrata.