Roma, incidente vicino al nuovo Black Point: “Parte la manifestazione spontanea con 100 residenti” (FOTO-VIDEO)

Roma, è stato Fabrizio Montanini, consigliere del IV Municipio, a guidare stamattina la protesta esplosa nel cuore del quartiere Talenti. Un raduno improvviso, nato all’indomani dell’ennesimo incidente: un frontale tra due moto, avvenuto proprio lungo la via modificata dalla nuova viabilità imposta dal Campidoglio. Oltre cento residenti si sono riversati in strada, trasformando la rabbia in una manifestazione spontanea che ha bloccato il traffico attorno al Giardino Nomentano e al contestato Black Point 124.
La protesta non è stata pianificata, ma è nata dalla volontà di reagire a quello che i cittadini considerano un sopruso quotidiano. L’incidente ha rappresentato la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo di tensioni. Presto, preannuncia lo stesso consigliere, è probabile una nuova protesta che coinvolga anche i ‘vicini di casa’ del III Municipio di Roma.

“Gli scienziati del Campidoglio – spiega il consigliere – volevano impedire gli incidenti, invece ne stanno causando altri. VERGOGNA! Scontro tra due moto questa mattina. Una probabilmente superava la fila delle automobili dovuta alla nuova viabilità”.
La rabbia che covava da tempo
Da mesi commercianti e residenti denunciano i rischi della nuova viabilità, giudicata confusionaria e pericolosa. Non a caso, già in passato il quartiere aveva espresso il proprio dissenso, arrivando persino a intraprendere una battaglia legale contro il progetto. Ma il Tar del Lazio ha respinto il ricorso, nei giorni scorsi, confermando la legittimità del Black Point e i poteri straordinari concessi al Commissario per il Giubileo 2025. Il nostro giornale è stato il primo a pubblicare tale notizia.
La vittoria giudiziaria del Campidoglio, tuttavia, non ha sedato gli animi. Al contrario, ha alimentato un senso diffuso di esclusione e di marginalizzazione. La comunità si è sentita ignorata, privata del diritto di essere ascoltata su un’opera che cambierà radicalmente la viabilità del quartiere.
Incidenti come simbolo di un fallimento
Il frontale tra le due moto non è stato percepito come un semplice episodio di cronaca. È stato vissuto come la prova concreta che le preoccupazioni dei residenti non erano allarmismi, ma previsioni lucide e fondate. La nuova viabilità, nata per alleggerire il traffico e aumentare la sicurezza, sembra aver prodotto l’effetto opposto: strade più caotiche, incroci più pericolosi e una percezione di insicurezza crescente.
In questo contesto, la manifestazione esplosa a Talenti ha un significato preciso: i cittadini non sono più disposti a tollerare soluzioni imposte dall’alto che finiscono per mettere a repentaglio la loro incolumità.
Un quartiere ostaggio di decisioni calate dall’alto
Il quartiere Talenti si ritrova così intrappolato in un paradosso: un progetto approvato con poteri straordinari, presentato come indispensabile in vista del Giubileo, ma vissuto dalla comunità come un’imposizione autoritaria. Il Black Point 124, pensato come strumento di razionalizzazione della viabilità, si è trasformato nel simbolo di una politica distante, che preferisce la velocità dei cantieri al dialogo con i cittadini.
L’incidente tra le moto è soltanto l’ultimo episodio di una lunga serie di fratture tra istituzioni e popolazione locale. E se le aule di giustizia hanno sancito la legittimità dell’opera, le strade gridano un verdetto opposto: quello di una comunità che non si riconosce in scelte calate dall’alto.
Un avvertimento al Campidoglio
La manifestazione guidata da Montanini e la partecipazione massiccia dei residenti rappresentano un campanello d’allarme che il Campidoglio non può ignorare. Il Tar può aver dato ragione al Comune, ma la politica non può ridursi a una battaglia di carte bollate. Quando la popolazione sente di essere messa da parte, la rabbia si riversa inevitabilmente nelle strade, trasformando ogni incidente in un detonatore sociale.
La lezione è chiara: la fretta dei lavori giubilari non giustifica l’assenza di trasparenza e partecipazione. Roma non ha bisogno solo di opere, ma di un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini. Senza questo, ogni cantiere rischia di trasformarsi in un simbolo di divisione.


