Roma, investe e uccide una donna: automobilista finisce ai domiciliari

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Svolta nelle indagini sull’incidente avvenuto lo scorso 10 gennaio a Roma, in via Andriulli, all’altezza di via Filippo Fiorentini. E’ qui che una donna di 69 anni in serata, poco dopo le 22, è stata travolta e uccisa da un’auto, una Fiat Panda guidata da un ragazzo di 30 anni. La 69enne, stando alla ricostruzione dei caschi bianchi, si trovava all’altezza dell’attraversamento pedonale semaforizzato quando è stata falciata. E per lei non c’è stato nulla da fare: l’impatto è stato devastante e il suo cuore ha smesso di battere lì.

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Ora, a distanza di qualche giorno, è arrivato il provvedimento per l’automobilista. Al termine delle indagini, che sono portate avanti dalla Polizia Locale di Roma Capitale del VII Gruppo Tuscolano e sono state coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, è stata data esecuzione al provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, dott.ssa Roberta Conforti. Per il 30enne alla guida dell’auto, M.B di nazionalità italiana, è scattata l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, ai sensi dell’art. 274 c.p.p., con l’utilizzo dello strumento di controllo di cui all’art. 275 bis c.p.p.. Dovrà restare a casa con il braccialetto elettronico.

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L’accusa di omicidio stradale

Il 30enne, ai domiciliari e con il braccialetto elettronico, è accusato del reato di omicidio stradale. Gli accertamenti, che sono stati svolti dagli agenti, hanno portato all’emissione della misura cautelare, che è stata eseguita con la collaborazione dell’Arma dei Carabinieri. Ai militari il compito di provvedere all’applicazione del dispositivo elettronico e sorvegliare l’adempimento delle prescrizioni imposte all’automobilista, ora indagato.