Roma, la banda delle ‘spaccate’ tenta tre colpi in una notte, ma resta senza bottino: indagini in corso

Polizia in azione a Roma

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Roma, tre assalti in meno di due ore, tre fughe a mani vuote e nessun oggetto rubato, nonostante vetrine sfondate, saracinesche divelte e auto usate come arieti. È il bilancio della notte di paura tra Parioli, San Giovanni e Torre Maura, dove una banda composta da almeno quattro o cinque persone ha tentato una raffica di colpi contro negozi e un magazzino di materiale edile. Contrariamente a quanto trapelato nelle primissime ricostruzioni, nessun furto è andato a segno. Tutte e tre le azioni si sono concluse senza bottino, come confermato dalla polizia che sta ora mettendo in fila immagini delle telecamere, testimonianze e rilievi tecnici per dare un nome e un volto al commando in fuga.

Il blitz ai Parioli: orologeria blindata

Il primo allarme è scattato intorno alle 4 di notte ai Parioli, in via Antonelli, davanti all’orologeria “Zuma Watch”, attività già finita nel mirino dei ladri nei mesi scorsi. Questa volta i banditi hanno usato un furgone Fiat Doblò come ariete, lanciandolo contro le vetrine affacciate sul mercato rionale. Il piano, però, è saltato subito: il titolare, memore del precedente assalto, aveva messo tutti gli orologi di valore in una cassaforte blindata, collocata in un locale sul retro irraggiungibile in pochi minuti. I malviventi, resisi conto di non poterla forzare rapidamente, hanno rovistato alla rinfusa, trovando solo merce di scarso interesse, e sono fuggiti a mani vuote a bordo di un’altra auto lasciando il furgone sul posto.

San Giovanni, spranghe e fuga a mani vuote

Nemmeno mezz’ora dopo, forse lo stesso gruppo è entrato in azione a San Giovanni, in via Licia, prendendo di mira un altro esercizio commerciale. Questa volta niente auto ariete: i banditi hanno tentato di scardinare la saracinesca a colpi di spranghe di metallo, facendo però un rumore tale da attirare l’attenione del vicinato. Secondo quanto risulta agli investigatori, proprio il frastuono, unito al timore di essere sorpresi da qualche passante o dalle forze dell’ordine, avrebbe convinto la banda a desistere prima ancora di entrare nei locali. L’allarme è scattato subito dopo e, quando le volanti sono arrivate sul posto, dei ladri non c’era già più traccia e nulla risultava mancante.

Panda ariete a Torre Maura: stufe troppo pesanti

Il terzo e ultimo colpo della notte è andato in scena poco dopo le 4,45 a Torre Maura, in largo Carlo Guzzi, dove ad essere preso di mira è stato il magazzino Tecnomat. Qui il gruppo ha usato una Fiat Panda rubata come ariete, sfondando la prima vetrata d’ingresso per tentare di raggiungere l’area espositiva. L’obiettivo, secondo una prima ricostruzione, erano due pesanti stufe a pellet, dal valore di diverse centinaia di euro ciascuna. Ma il piano si è rivelato più complicato del previsto: i ladri, senza mezzi adeguati per sollevare e caricare i voluminosi apparecchi, hanno dovuto rinunciare e sono fuggiti di nuovo a mani vuote, abbandonando sul posto l’utilitaria rubata.

Indagini in corso e paura nei quartieri

Ora la polizia sta ricostruendo nel dettaglio la traiettoria della banda dell’auto ariete, che in una sola notte ha lasciato dietro di sé solo danni e paura, ma nessun furto compiuto. Le immagini delle telecamere di sorveglianza dei tre quartieri, incrociate con le testimonianze dei residenti svegliati nel cuore della notte dai boati, potrebbero rivelarsi decisive per individuare i responsabili. Intanto commercianti e cittadini tirano un sospiro di sollievo per il mancato bottino, ma restano preoccupati per l’escalation di assalti sempre più violenti e spettacolari, che trasformano strade e piazze in set da film d’azione, per fortuna – almeno questa volta – finiti con un clamoroso flop dei banditi.