Roma, la biblioteca nel parco del Pineto resta chiusa ma i cittadini vogliono cultura

Dopo lo sgombero degli insediamenti abusivi e la bonifica di dieci metri cubi di rifiuti ingombranti, a fine agosto il Parco del Pineto, nell’area compresa tra via della Pineta Sacchetti e via Francesco Albergotti, resta chiuso l’area sembra essere tornata nella legalità a disposizione dei cittadini, ma non tutta.
Il Casale del Giannotto, già recuperato da Roma Capitale resta chiuso e i cittadini sono infuriati per l’ennesimo spreco. Potrebbe diventare un ottimo servizio utile al quartiere con le sue attività culturali e di biblioteca, ma resta chiuso senza motivazioni da più di un anno.

Se chiusa è uno spreco
È diventato un simbolo dello spreco economico, per questo i cittadini si sono dati appuntamento al parco del Pineto per ribadire loro posizione e restituire dignità in un luogo in cui poter diffondere la cultura.
Giannini: “Una chiusura insensata”
“È una chiusura insensata per questa biblioteca”, commenta Daniele Giannini già consigliere regionale che ha partecipato a “l’iniziativa di oggi fuori da quello che è la recensione della biblioteca, all’interno della quale c’è erba alta, tavolini e ombrelloni, tutto abbandonato” di nuovo, verrebbe da aggiungere.
“Mancanza di trasparenza”
“Questa è una mancanza di trasparenza da parte del Comune di Roma – continua Giannini – Siamo venuti adare la nostra solidarietà, il nostro appoggio a insegnanti, studenti, associazioni contro questa chiusura insensata visto che era un’oasi di socialità e di cultura molto frequentata.
Quello del Pineto “è un parco ormai abbandonato al degrado, tante biblioteche sono in fase di ristrutturazione con i progetti del PNRR, ma perché questa è rimasta chiusa e non si riesce neanche a capire quando partiranno i lavori.
Noi continueremo a sostenere le tante iniziative dei docenti, degli studenti e delle associazioni perché la cultura è bellezza e portare il bello vuol dire far cultura”, conclude Giannini.