Roma, la Boldrina cacciata dalla piazza dalle femministe: “Non ci rappresentate, vattene” (video)

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Ma che bella notizia: la Boldrini inizia ad assaggiare la medicina che gli intolleranti come lei hanno fatto provare alle piazze della destra in campagna elettorale. Per settimane la sinistra, egemonizzata dal Pd, ha contestato violentemente i comizi di Giorgia Meloni tentanto di impedirle di parlare. Non ci sono mai riusciti e sono stati ignorati come meritano. Ora è il turno della Boldrini, che è stata cacciata da una piazza di sinistra, in polemica col Pd. Le manifestanti erano accorse numerose, forse per sfogare la rabbia e la delusione di una pesante e amara sconfitta a opera della loro peggiore nemica Meloni e quando hanno visto la rieletta Boldrini in piazza non ci hanno visto più e l’hanno cacciata.

L’ex presidente della Camera racconta lo scontro a modo suo, come sempre

Lei ovviamente la racconta a modo suo, come ha fatto il Pd negli ultimi anni, distorcendo la verità e attaccando chi non la pensa come lui, perché solo loro hanno ragione.”Le ragazze non volevano dialogare, volevano qualcuno da attaccare, cercavano il pretesto per fare lo show. Mi dispiace che non ritengano importante unire le forze tra chi lavora in Parlamento e chi milita nelle associazioni. Sarò felicissima di rincontrarle per parlare con loro in modo serio”. Così, nuovamente deputata del Partito Democratico Laura Boldrini – ex presidente della Camera –  torna sulla contestazione ricevuta ieri alla manifestazione per il diritto all’aborto. Organizzata dall’associazione “Non una di meno”, all’Esquilino a Roma, e ripresa in un video che ha avuto centinaia di migliaia di visualizzazioni,

Con la Boldrini c’erano anche la Cirinnà, la Serracchiani e altre

Alla manifestazione c’erano anche altre rappresentanti del Pd, Monica Cirinnà, Cecilia D’Elia, Marta Bonafoni, Debora Serracchiani. Sembrava un rigurgito degli anni Settanta, quelle donne erano lì a difendere un diritto ormai acquisito, l’aborto, e che nessuno vuole mettere in discussione, tanto meno la Meloni. “Quasi alla fine della manifestazione – aggiunge l’ex presidente della Camera – si sono avvicinate tre ragazze insieme a un gruppetto con i telefonini pronti per riprendere. Non volevano dialogare ma attaccare. Negano l’importanza di unire le forze tra chi è nelle istituzioni e chi è fuori, e questo è un limite enorme, soprattutto quando certi diritti sono in discussione”. Ma chi li ha messi in discussione?

La Boldrini distratta in campagna elettorale

“Io non mi devo accreditare con nessuno, sono decenni che faccio battaglie per le donne, sia in parlamento che nei campi profughi di tanti paesi dall’Afghanistan all’Iran al Sudan, alla ex Jugoslavia. Penso – afferma Boldrini – che sia un errore scagliarsi contro una persona che è sempre stata in prima linea per difendere i diritti delle donne, in questo caso il diritto all’interruzione di gravidanza, ma anche quelli dei rifugiati, delle persone Lgbtq. Rivendico – prosegue – il diritto di stare in quella piazza, non devo certo chiedere l’autorizzazione a nessuno”. Strano, perché evidentemente la campagna elettorale ha distratto queste pasionarie dalle donne iraniane, pakistane, afghane. I cui diritti ogni giorno violate dagli islamici che la sinistra difende, soprattutto quando entrano illegalmente nella nostra nazione.