Roma, la finestra murata sulla Fontana di Trevi: l’illusione barocca che nasconde una leggenda inquietante

Sulla facciata del Palazzo Poli, proprio sopra la Fontana di Trevi, a Roma, c’è una finestra murata che attira sguardi curiosi. A prima vista sembra come le altre, ma è solo un’illusione: non si apre, non lascia entrare luce, e dietro non c’è nulla. È una finestra dipinta nel 1737 da Antonio Catalli per esigenze scenografiche. Ma secondo una leggenda popolare romana, quel finto affaccio nasconderebbe molto di più: un fantasma e una morte misteriosa.
Questa finestra murata non è frutto di un restauro moderno, ma fa parte del progetto originale della facciata, pensato dall’architetto Nicola Salvi, ideatore della Fontana di Trevi. Il suo intento era creare una scenografia teatrale, perfettamente simmetrica. Per evitare ristrutturazioni costose e mantenere l’equilibrio estetico, si scelse di simulare una finestra attraverso la pittura. Una tecnica nota nell’architettura barocca, utilizzata per equilibrare le facciate senza doverle modificare davvero.

Il segreto oscuro della finestra murata sulla Fontana di Trevi
Tuttavia, il popolo romano ha dato a questo dettaglio una lettura molto diversa. Secondo la tradizione orale, proprio da quella finestra sarebbe precipitato un giovane, forse figlio di un cardinale, in circostanze mai chiarite. Alcuni parlano di suicidio, altri di un delitto. Il fatto certo è che, nei giorni successivi, molti iniziarono a raccontare di aver visto un’ombra scura lanciarsi nel vuoto, sempre nello stesso punto. Le apparizioni notturne spinsero qualcuno a “chiudere” simbolicamente quel varco con la pittura, nella speranza di fermare il fantasma.
Oggi la finestra murata è parte integrante del fascino di Trevi. Chi la osserva con attenzione, sul lato destro della facciata, potrà notare che qualcosa non torna. Non riflette la luce come le altre, non mostra profondità, e non ha vetri. È una trompe-l’œil perfetta, che racconta in silenzio una storia che mescola arte, architettura e mistero.
Non ci sono conferme storiche della tragedia né del fantasma, ma la leggenda continua a vivere, tramandata nei tour notturni e nei racconti locali. Ed è proprio questo che rende la finestra murata uno dei dettagli più affascinanti – e inquietanti – della Roma barocca.