Roma, la Magliana ostaggio dei latinos e del degrado: dalle occupazioni all’ex scuola 8 maggio alle risse in strada

Un quartiere sotto scacco a Roma. La Magliana si sveglia ogni mattina con gli “occhi pesti”, dopo l’ennesima notte insonne, passata tra urla e risse. Marco Mastro, di Dillo a Noi Roma, è andato a parlare con i cittadini, per capire cosa sta succedendo a un quartiere che si sente ostaggio dopo che molte case sono state occupate dai latinos, creando scompiglio.
Strade poco sicure alla Magliana
“La sera tardi non possiamo più uscire da casa. Si tirano le bottiglie tra loro”, commenta disperata una ragazza. “Da quando sono arrivati loro qui è tutto peggiorato, specialmente la piazza”, aggiunge un ragazzo, mostrando i rifiuti che non solo riempiono cestini e cassonetti, ma che sono gettati a terra e sui muretti. Sono soprattutto bottiglie e lattine di birra. “E poi tocca pulire a noi – prosegue – Non possiamo andare avanti così, non ce la facciamo più, non ci sentiamo sicuri”.

“Abbiamo paura per le ragazze, perché non possono più uscire da sole. Appena le vedono, diventano oggetto di sgradite avance. Non possiamo aspettare che succeda qualcosa di brutto”, dichiara un altro residente.
L’occupazione della scuola 8 Marzo
Qui, a via dell’Impruneta, c’è la l’ex scuola 8 marzo. Un’edificio abbandonato, occupato – secondo quello che è stato l’ultimo “censimento” della polizia locale di Roma Capitale, lo scorso aprile – da 104 famiglie. La maggior parte sono sudamericani. Il degrado è noto, visto che la struttura è occupata ormai da 15 anni. Cumuli di rifiuti, bombole di gas che rendono l’area una bomba a orologeria. Qui i residenti temono non solo per l’igiene, ma anche per la loro sicurezza. Basterebbe poco per far saltare tutto in aria. All’interno gli spazi sono critici e le istituzioni lo sanno bene. Ma nessuna soluzione definitiva è mai stata attuata.
Le nuove occupazioni alla Magliana
Nel frattempo, però, sono arrivati altri latinos alla Magliana. A poca distanza dall’ex scuola 8 Marzo, infatti, ci sono dei palazzi di proprietà dell’Inps che recentemente sono stati mandati via attraverso sfratti. Ma, non appena liberati gli appartamenti, sono stati occupati, stavolta dai sudamericani. “E la situazione è notevolmente peggiorata, rendendo il quartiere invivibile”, commentano alcuni residenti.
Magliana contro il degrado
A spiegare cosa è accaduto è Paolo Rendina, presidente del Comitato di Quartiere “Magliana contro il degrado”. “L’occupazione della scuola 8 Marzo è storica. La maggior parte delle persone che vivono all’interno della struttura sono extracomunitarie”, spiega. “L’occupazione si è estesa nel tempo, allargandosi ai palazzi vicini, di proprietà dell’Inps. Questo perché le famiglie che ci abitavano, quasi tutte italiane, sono state mandate via attraverso sfratti esecutivi“.
Una volta rimasti vuoti, gli appartamenti sono diventati facili prede. “Le case sono state occupate da persone che vivevano all’interno della scuola. Sono perlopiù cittadini sudamericani, di nazionalità peruviana. Questo ha provocato un consequenziale degrado sociale dei questo quadrante, a causa di quello che facevano e fanno queste persone. E noi siamo davvero stanchi”, prosegue il presidente del CdQ.
Quartiere allo stremo
“Il quartiere”, rincara Paolo Rendina, “è allo stremo, non ce la fa più, non riesce a sopravvivere. Avevamo tranquillità e stabilità, ora non più. Perché tutte le sere c’è il caos e devono intervenire le forze dell’ordine. Giusto l’altra sera, proprio qui, uno di loro è stato lasciato a terra, in una pozza di sangue. È dovuta venire l’ambulanza per portarlo via. Se non si interviene, temo che la situazione possa peggiorare e sfociare in qualcosa di terribile. Qui non si fanno rispettare le regole. E si rischia di mettere uno contro l’altro, poveri contro poveri per sopravvivere. E questo mi fa più paura di tutto. È questo il vero allarme”.