Roma, la Questura dice NO (di nuovo) alle ronde: stop alla “passeggiata della sicurezza” al Parco Sangalli
Nuovo alt della Questura di Roma alle ronde annunciate da Forza Nuova. Ai referenti del movimento è stato notificato un provvedimento di divieto per l’iniziativa prevista domani al Parco Giordano Sangalli, a Torpignattara. L’evento era stato presentato come una semplice “passeggiata della sicurezza”. Ma per la Questura i presupposti non erano chiari e il rischio di tensioni e strumentalizzazioni resta sullo sfondo. Una decisione che riaccende il dibattito su sicurezza, quartieri e piazze, in una città dove anche un’iniziativa dal nome rassicurante può diventare un caso politico.
Le motivazioni: “finalità aleatorie” e rischio proselitismo
Nella nota, la Questura spiega che alla base del divieto c’è “l’aleatorietà delle finalità” dell’iniziativa. La manifestazione sarebbe stata comunicata “solo via posta elettronica” e collegata a una locandina diffusa sui social con una terminologia tale da far ritenere possibile un’iniziativa con connotati di proselitismo, finalizzata all’iscrizione al movimento. Contestate anche modalità considerate irrituali e non conformi alle regole previste dal quadro normativo: un punto centrale, perché il preavviso e la forma della comunicazione servono proprio a valutare impatto, rischi e gestione dell’ordine pubblico.
Perché il Parco Sangalli non è un luogo qualsiasi
Il teatro annunciato non è un posto neutro. Il Parco Giordano Sangalli è uno dei punti di ritrovo più frequentati di Torpignattara e porta un nome che nel quartiere ha un peso simbolico: quello di un giovanissimo partigiano morto sedicenne nel 1944. Un’intitolazione che rende ogni iniziativa “identitaria” particolarmente sensibile e capace di accendere reazioni contrapposte. In questi contesti, la Questura tende a intervenire prima che la piazza diventi terreno di scontro tra schieramenti o occasione di visibilità per slogan e bandiere.
Il precedente ravvicinato: divieto già scattato pochi giorni fa
Non è un episodio isolato. Un provvedimento simile era già arrivato nei giorni precedenti, sempre per un’iniziativa annunciata nello stesso parco e presentata con toni che, secondo la valutazione dell’autorità di pubblica sicurezza, potevano favorire fraintendimenti e tensioni. In scenari del genere pesa anche l’eventuale presenza di contro-presìdi e la possibilità che due mobilitazioni simultanee si trasformino in un confronto diretto. Roma Est, da questo punto di vista, resta un’area delicata: il confine tra iniziativa politica e ordine pubblico è spesso sottile.
Cosa succede ora: sì al diritto di manifestare, ma con regole chiare
La Questura, pur confermando lo stop, sottolinea che il diritto a manifestare resta esercitabile “con diverse modalità”, a patto di un preavviso formalizzato e nel rispetto dei requisiti richiesti, sempre subordinato alle valutazioni su ordine e sicurezza pubblica. Il messaggio è chiaro: la sicurezza non può trasformarsi in ronde di fatto né in iniziative ambigue, soprattutto quando la comunicazione è incompleta e i materiali promozionali richiamano finalità diverse da quelle dichiarate. La partita, ora, si sposta sulle prossime mosse degli organizzatori e sulla capacità di riportare tutto dentro un perimetro trasparente e controllabile.