Roma, la ristrutturazione faraonica dell’ex Residence Bastogi sbarca in Campidoglio per il ‘Sì’: dopo i flop Mercati Generali e ex Snia


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Roma, l’ex Residence Bastogi torna al centro dell’agenda politica capitolina. La ‘rigenerazione urbana’ del complesso residenziale più discusso della periferia nord-ovest approderà in Assemblea Capitolina martedì 7 ottobre. Sotto la regia della presidente dell’aula Giulio Cesare, Svetlana Celli, l’aula esaminerà la mozione n. 218/2015 firmata dal consigliere capitolino Nando Bonesso (Verdi). Il cuore della richiesta di Bonessio è racchiuso in un impegno diretto di sindaco Gualtieri e Giunta per avviare con urgenza “Un programma di ‘rigenerazione urbana’ – così scrive il consigliere – sull’ex Residence Bastogi”. Quello del consigliere Bonessio, però, non è un semplice atto politico: dietro il voto dell’aula Giulio Cesare si gioca l’ennesima grande partita immobiliare della Capitale.

Roma, ex Residence Bastogi: una decisione già presa?

Secondo quanto trapelato, il Campidoglio si starebbe preparando – il condizionale è d’obbligo – a dire “sì” alla maxi ristrutturazione di Bastogi. Ma questo via libera non arriverebbe all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno che cade sulla maggioranza dem. Ma la decisione dell’avvio della rigenerazione urbana sul Bastogi, formalmente, sarebbe stata presa a più mani già lo scorso maggio. Almeno secondo quanto riporta la stampa.

A dire ‘Sì’ ad un possibile progetto di Housing Sociale per l’emergenza abitativa di Bastogi, ci sarebbero stati non solo i sindacati, ma anche l’assessore alle Politiche Abitative, Tobia Zevi, e l’assessore alle Politiche Sociali, Funari. Insieme al ‘solito mondo’ del terzo settore ‘sedicente’ No Profit ma sicuramente molto prezzemolino, almeno a livello politico, divenuto ormai onnipresente nei vari settori di investimento pubblico: immigrazione, sport, terza età, etc.

La decisione politica del recupero di Bastogi è rimasta sotterranea per oltre quattro mesi e torna alla luce solo ora, a inizio ottobre. La tempistica apre interrogativi scomodi: la maggioranza ha forse atteso di consolidare equilibri interni prima di esporsi? Oppure, più banalmente, si è voluto diluire l’impatto mediatico di un intervento dai contorni ancora nebulosi? Il progetto di recupero dell’ex residence Bastogi, che sarebbe praticamente ultimato, cosa prevede nel dettaglio?

In foto, la proposta di Bonessio per la Rigenerazione dell’ex residence Bastogi

Via alla rigenerazione dell’ex residence Bastogi di Roma, ma a quale prezzo?

Proprio i sindacati, insieme a pezzi di Giunta Gualtieri, parlano da mesi – a mezzo stampa – di un piano di rigenerazione da almeno 9 milioni di euro, già inserito nel bilancio di dicembre 2024. Un investimento colossale, specie per una città gravata da un debito da oltre mezzo miliardo di euro e da un Commissariamento che incombe sulle spese anche ordinarie capitoline.

Eppure, al di là delle dichiarazioni ufficiali, oltre all’aspetto economico e al nodo dei dettagli del progetto (sconosciuto ai cittadini), resta un altro nodo centrale irrisolto: le compensazioni territoriali. A oggi non è chiaro in che forma verranno definite, né quali benefici reali e diretti sono in programma per il quartiere. L’esperienza politica degli ex Mercati Generali e dell’ex Snia insegna: dietro la parola magica “rigenerazione” si nascondono spesso nuove cubature, cementificazione e progetti più funzionali agli equilibri immobiliari di certi gruppi edili che agli interessi dei cittadini e del verde pubblico.

Mercati Generali, ex Snia e ex Cerimant: i precedentiche bruciano

La memoria recente offre più di un campanello d’allarme. Gli ex Mercati Generali, presentati dal Campidoglio come un modello di riqualificazione, si sono trasformati in un maxi quartiere aggiuntivo: 85mila metri quadrati di nuove costruzioni, cemento mascherato da “rigenerazione”. All’ex Snia, il cosiddetto studentato è stato il cavallo di Troia per nuove edificazioni, mentre il lago Bullicante resta in pericolo. Stesso problema all’ex caserma Cerimant, come da noi ricostruito di recente.

Ora tocca al Bastogi, la quarta grande ristrutturazione immobiliare recente di Roma. La formula è la stessa: si promette riscatto urbano, ma dietro le quinte restano – almeno per ora – vaghe promesse e un cantiere milionario. La città ha già visto come va a finire, troppo spesso.

Il nodo politico

Non passa inosservato il ruolo di Svetlana Celli, presidente dell’Assemblea, ormai sempre più braccio destro di Gualtieri. Sarà lei a gestire il delicato voto di martedì 7 ottobre, in un’aula dove i Verdi — pur firmatari della mozione — hanno poco sostegno dalla maggioranza PD. Sarà proprio Svetlana Celli, quindi, a fare da ago della bilancia del voto e ad avere l’arduo compito di convincere la ‘sua’ maggioranza a promuovere o bocciare questo progetto già pre-votato a mezzo stampa da vari anime della Giunta. Un progetto che però – come anzidetto – al momento conoscono solo gli addetti ai lavori del Campidoglio, non i cittadini.

Il copione politico, certo, sembra già scritto: dichiarazioni di principio, qualche voce critica, ma alla fine la maggioranza si ricompatta. Nel nome della ‘rigenerazione’. La parola che da anni giustifica tutto e il contrario di tutto, anche nuovi ettari di palazzi spacciati per ‘verdi’ o un gioiello di lago che attende ancora tutele serie e adeguate alla sua bellezza e unicità.

Roma, una città che cresce senza respiro

L’impressione è che Roma continua a espandersi più in verticale che in qualità della vita, servizi, trasporti e verde pubblico. Studentati, housing sociale, coworking: etichette patinate con la parola rigenerazione per mascherare nuove operazioni immobiliari.

Intanto, i quartieri periferici restano senza scuole, trasporti efficienti, presidi di sicurezza. Il Bastogi rischia di diventare l’ennesimo monumento al cemento travestito da bene comune. La città eterna continua a crescere, ma senza respiro. Speriamo, martedì 7 ottobre, di essere smentiti e, soprattutto, che il progetto di Bastogi venga presto reso pubblico.

Indiscrezioni di stampa di maggio scorso su Bastogi