Roma, la star della pizza Gabriele Bonci a processo: la ex compagna: “Mi maltrattava”
“Comportamenti controllanti” e gelosia: cosa direbbero gli atti
Secondo quanto riportato nelle ricostruzioni giornalistiche, nelle carte dell’inchiesta si parlerebbe di “comportamenti controllanti” collegati a una gelosia definita “ossessiva”. Gli episodi contestati si sarebbero protratti per circa un anno e mezzo, da gennaio 2022 a giugno 2023. In quel periodo il pizzaiolo, secondo l’accusa, avrebbe rivolto insulti e minacce e avrebbe messo in atto condotte fisiche come strattoni e tirate di capelli, con conseguenti ematomi.
Il presunto episodio chiave di giugno 2023
Il passaggio più grave sarebbe collocato ai primi giorni di giugno 2023. La donna, secondo la ricostruzione investigativa, sarebbe andata in un bar dove lui si trovava con amici per chiedere le chiavi di casa; da lì, la discussione sarebbe degenerata. Una volta rientrati, l’uomo avrebbe scagliato a terra oggetti — pentole, bottiglie, quadri e arredi — e, mentre lei avrebbe cercato aiuto, le avrebbe infilato con forza un dito in bocca provocandole un sanguinamento sotto la lingua. Anche qui, la dinamica resterebbe oggetto di accertamento.
Le contestazioni e l’ipotesi di ulteriori reati
Oltre a maltrattamenti e lesioni, nelle cronache comparirebbe anche una contestazione ulteriore, che potrebbe riguardare la resistenza a pubblico ufficiale. In sostanza, all’arrivo degli agenti chiamati dai vicini, l’uomo avrebbe avuto un comportamento ritenuto minaccioso o offensivo nei confronti delle forze dell’ordine. Sarà il processo — tra testimonianze, referti, eventuali chat e riscontri — a stabilire se e cosa sia realmente accaduto.
Riflettori, attività e interesse pubblico: cosa potrebbe succedere ora
Nel frattempo Bonci continuerebbe a essere una figura molto esposta: un volto noto, un brand riconoscibile, una presenza forte sui social. A Roma è legato a locali storici della sua attività, mentre a Milano si parlerebbe di un nuovo progetto. Proprio per questo l’interesse pubblico resta alto: quando un personaggio mediatico finisce in un procedimento per presunti maltrattamenti, l’attenzione si sposta dal successo alla responsabilità. Ma la conclusione, nel bene o nel male, arriverà solo in tribunale, dove le accuse dovranno essere provate o, in alternativa, smentite.