Roma, laboratori dello spaccio a Infernetto e Massimina: oltre 44Kg di droga in casa

Roma, oltre 44 chili di droga in appartamento a Infernetto e Massimina

Avevano trasformato le loro abitazioni in centri operativi della droga, luoghi sicuri dove stoccare, confezionare e smistare stupefacenti destinati alle piazze di spaccio della Capitale. È questo il cuore dell’operazione condotta dalla Polizia di Stato, che ha portato all’arresto di due uomini romani nei quartieri Infernetto e Massimina, al termine di un’indagine coordinata dalla VII sezione della Squadra Mobile di Roma. Il bilancio è pesante: oltre 44 chili di droga sequestrati e un giro d’affari illecito stimato in più di 400 mila euro.

L’attività investigativa ha permesso di ricostruire un sistema rodato, basato su due abitazioni private utilizzate come veri e propri depositi e punti di smistamento, lontani da occhi indiscreti ma perfettamente integrati nel tessuto urbano della periferia est della città.

Infernetto, fermato con le buste della droga

Il primo blitz è scattato nel quartiere Infernetto. Qui gli agenti hanno fermato un uomo romano, classe 1969, mentre stava rientrando a casa con due buste appena ritirate. A tradirlo è stato l’odore: forte, acre, inequivocabile. All’interno c’erano 100 panetti di hashish, ciascuno da circa un etto, pronti per essere messi al sicuro nel deposito domestico.

La perquisizione dell’appartamento ha fatto emergere un quadro ancora più chiaro. I poliziotti si sono trovati davanti a un vero laboratorio di spaccio casalingo: 32 chili di hashish, 2 chili di marijuana già pronti per la vendita, 20 mila euro in contanti e tutto il materiale necessario per confezionare e pesare la droga. Un’organizzazione efficiente, pronta a rifornire il mercato romano senza passaggi intermedi.

Massimina, la cocaina nascosta in cassaforte

Il secondo arresto è avvenuto a Massimina. In questo caso, nel mirino degli investigatori è finito un romano di 43 anni, intercettato mentre viaggiava a bordo di un furgone. Accompagnato dagli uomini della Squadra Mobile nella sua abitazione, anche qui adibita a base di stoccaggio e smistamento, l’uomo custodiva la droga in una cassaforte nascosta all’interno di un armadio.

All’interno sono stati trovati circa 500 grammi di cocaina, in gran parte ancora da lavorare. La cosiddetta “cocaina in sassi”, una volta tagliata e confezionata, avrebbe consentito di ricavare circa 5.400 dosi, destinate allo spaccio al dettaglio.

Un sequestro da 400 mila euro: due arresti convalidati

Sommando i sequestri effettuati nelle due abitazioni, il quantitativo di droga recuperato avrebbe garantito, una volta venduto sul mercato, profitti illeciti superiori ai 400 mila euro. Un colpo significativo alle reti di spaccio attive nella periferia est della Capitale.

Al termine delle attività di polizia giudiziaria, il quarantatreenne e il cinquantaseienne sono stati arrestati e condotti in carcere. L’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’operato della Polizia di Stato, confermando la solidità dell’indagine e la gravità delle accuse a carico dei due gestori delle “cabine di regia” della droga.