Roma, l’accordo con la Uefa rischia di costare caro ai giallorossi, Ranieri: “Rischio cessioni”

La as Roma vive settimane decisive sul fronte finanziario. L’accordo stretto con la Uefa per il rispetto del settlement agreement impone vincoli rigidi e obblighi stringenti. Il club non può superare un disavanzo aggregato di 60 milioni di euro per le stagioni 2023/24 e 2024/25. Una soglia che diventa una vera e propria linea rossa: oltrepassarla significherebbe esporre la società a sanzioni pesantissime. Non soltanto multe, ma persino l’esclusione dalle competizioni europee. Una spada di Damocle che pesa sul futuro sportivo e commerciale della società.
Dalle parole di Ranieri, attuale dirigente della Roma, emergerebbe un quadro chiaro sulle prospettive del club: l’accordo con l’Uefa dev’essere rispettato a ogni costo. «Dovremo stare in regola con i conti», ha sottolineato l’ex allenatore giallorosso a Sky Sport.

La minaccia del “cartellino rosso” per la Roma
Lo spettro evocato è quello di un “cartellino rosso” dall’Uefa, che cancellerebbe il sogno Champions anche in caso di qualificazione sul campo. Il rischio è concreto: vincere sul prato verde e ritrovarsi ugualmente fuori dall’élite continentale sarebbe un colpo durissimo. Ecco perché la priorità assoluta è mantenere i conti in equilibrio, senza deroghe e senza margini di errore.
Il ruolo dei ricavi sportivi per la Uefa pesa sulla Roma
Sul tavolo resta la speranza dei ricavi derivanti dalle competizioni. Un piazzamento in Champions League garantirebbe circa 20 milioni di euro. Aggiungendo un cammino lungo in Europa League – fino a 7 milioni per una finale raggiunta e altri 6 di bonus in caso di vittoria – la Roma potrebbe mettere insieme un tesoretto vicino ai 30 milioni. Un introito importante, ma che rischia di non bastare a rispettare i parametri imposti da Nyon.
Il nodo del mercato della Roma
L’altra leva è il mercato. La cessione di un big potrebbe rappresentare l’unica strada percorribile per bilanciare i conti. L’ipotesi non è peregrina, perché senza una partenza eccellente l’equilibrio finanziario rimarrebbe un miraggio. Il club è consapevole che, di fronte alla necessità di rientrare nei parametri, nessun nome può essere considerato intoccabile. Ogni scelta sarà legata all’andamento della stagione e agli introiti garantiti dalle competizioni.
Giovani da valorizzare
Un ruolo centrale spetta ai giovani, investimenti recenti che la società punta a trasformare in risorse tecniche ed economiche. La loro valorizzazione in campo non rappresenta soltanto una prospettiva sportiva, ma anche un potenziale serbatoio per future plusvalenze. È questa la logica di un club che deve muoversi con prudenza, cercando di coniugare ambizioni sportive e necessità di bilancio.
L’affare mancato
Emblematico il caso Sancho. L’arrivo del talento inglese avrebbe richiesto sacrifici immediati, probabilmente la cessione di un titolare per sostenere l’investimento. Un’operazione suggestiva, ma incompatibile con le attuali rigidità di bilancio. La Roma ha preferito non rischiare, consapevole che ogni spesa fuori controllo potrebbe compromettere non solo la stagione, ma l’intero equilibrio con l’Uefa.
Incognite e prospettive
Non bastano però le cessioni o i ricavi sportivi: anche le questioni legate agli sponsor e alle partnership commerciali diventano fondamentali. Il club è alla ricerca di nuove fonti di entrata, capaci di garantire solidità a lungo termine. Sullo sfondo resta anche la posizione dell’allenatore, con il contratto che lo lega fino al 2027 e un crescente interesse internazionale. Ogni variabile può cambiare lo scenario in corsa.
Una sfida senza appello
La certezza, oggi, è una sola: la Roma deve presentarsi pronta. Ogni passo falso potrebbe costare carissimo, dentro e fuori dal campo. L’equilibrio fra ambizioni sportive e vincoli economici sarà la chiave per evitare sanzioni e tenere vivo il sogno europeo. Una sfida complessa, che mette alla prova la solidità del progetto Friedkin e la capacità della società di muoversi con lucidità nel dedalo dei regolamenti Uefa.