Roma-Latina, sgominato un traffico da 6.000 tonnellate di rifiuti pericolosi: arresti e maxi-sequestri per milioni di euro

Operazione rifiuti DDA Roma Latina

Un traffico illegale di rifiuti gestito con metodi criminali, migliaia di tonnellate smaltite senza alcun controllo e un giro d’affari che ha coinvolto decine di persone tra Roma e Latina. Questa mattina, su ordine del GIP del Tribunale di Roma, le forze dell’ordine hanno eseguito quattro arresti domiciliari e sequestri per milioni di euro. Le autorità hanno messo fine a un sistema illecito che operava da anni nel settore dei rifiuti speciali e metallici.

L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) della Procura di Roma, ha svelato una rete di smaltimento illecito che funzionava senza alcuna tracciabilità. I rifiuti venivano raccolti in violazione della normativa vigente e conferiti in centri di raccolta di Latina, senza autorizzazione.

I reati contestati sono pesanti. Associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, gestione non autorizzata, violazione degli obblighi di comunicazione e registrazione e persino riciclaggio. L’operazione ha portato a sequestri di aziende, quote societarie e una cinquantina di automezzi utilizzati per il trasporto illegale.

Operazione rifiuti DDA Roma Latina
Operazione rifiuti DDA Roma Latina – www.7colli.it

Operazione rifiuti DDA Roma Latina: sequestri milionari

Il giudice ha disposto gli arresti domiciliari per quattro persone e il sequestro di tre aziende attive nel settore del recupero rifiuti. Le società sequestrate sono state affidate a un amministratore giudiziario. Inoltre, le autorità hanno bloccato i mezzi utilizzati per lo smaltimento illegale, circa 50 autocarri, per evitare ulteriori attività illecite.

L’inchiesta: 73 indagati e un traffico di rifiuti pericolosi per migliaia di tonnellate

I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno condotto l’indagine dal 2021, con il supporto dei Gruppi Forestali di Roma e Latina e della Polizia Locale di Roma Capitale.

Ad ogni modo, i numeri sono impressionanti. Ben 540 tonnellate di rifiuti pericolosi, in particolare batterie al piombo, e 5.500 tonnellate di rifiuti ferrosi e metallici smaltiti fuori dalle regole. Complessivamente, gli indagati sono 73, tutti accusati a vario titolo di aver preso parte alla rete di traffico illecito.